Advisor è il termine inglese che indica il professionista che si occupa di pianificazione e monitoraggio degli obiettivi finanziari dei clienti.
Advisor non è quindi colui che promuove la vendita di prodotti, ma il professionista che aiuta i clienti a raggiungere i loro obiettivi e progetti di vita.
Il mensile di finanza Bluerating ha pubblicato, nel numero di Ottobre, l’intervista al nostro Studio che riportiamo qui integralmente.
Abbiamo scelto di essere liberi.
E’ questo il “claim” che accoglie i visitatori del portale gestito dallo Studio Andreoli & Taccuso. E’ una realtà che da oltre 10 anni offre un servizio di consulenza fee only frutto della collaborazione tra Fabrizio Taccuso e Giuseppe Andreoli, fondatori e professionisti dell’Advisory sia verso privati che aziende.
Abbiamo conosciuto meglio questo progetto, che ha visto anche la creazione del portale di informazione finanziaria ConsulenzaVincente.it, ponendo loro delle domande che coinvolgono contestualmente l’evoluzione del settore della consulenza finanziaria indipendente. Ecco le loro risposte.
Come è nato il progetto dello Studio Andreoli & Taccuso?
G. Andreoli: Il nostro Studio nasce alla fine del 2007. Io svolgevo la consulenza finanziaria indipendente da inizio 2006. Eravamo gli unici due consulenti finanziari a Mantova e provincia. Abbiamo pensato che unire le forze fosse la soluzione migliore per svolgere al meglio una professione che si presenta molto eterogenea. Infatti il consulente finanziario indipendente può rivolgersi a più ambiti:
- privati;
- aziende;
- clienti istituzionali.
L’imprenditore è il nostro cliente target, in quanto oltre agli investimenti personali ha un’azienda. Pertanto lo affianchiamo e supportiamo nella gestione ed ottimizzazione dei rapporti bancari e degli affidamenti. Tutto questo è possibile soltanto suddividendo i compiti. Inoltre i clienti preferiscono una struttura organizzata. Per quanto bravo possa essere il singolo non può seguire i mercati, i clienti, i fornitori, fare corsi di aggiornamento, organizzare eventi ecc.
Cosa vi ha spinto a intraprendere la via del mondo fee only rispetto al mondo della promozione finanziaria?
G. Andreoli: Entrambi eravamo convinti, già nel 2007, che la vera consulenza fosse quella indipendente, proprio perché slegata da qualsiasi conflitto di interessi e dalla vendita o collocamento di prodotti. Io avevo già esercitato per 6 anni l’attività di promotore finanziario e ho avuto ampiamente la conferma di tutto ciò.
Quali consigli dareste a un ragazzo che, come prima esperienza, vuole provare a iniziare a intraprendere la strada della consulenza finanziaria indipendente rispetto alla tipica “gavetta in banca”?
G. Andreoli: Il consiglio è quello di iniziare come stagista presso uno studio di consulenza già avviato. Per fare il consulente finanziario non servono solo conoscenze tecniche ma serve esperienza, bisogna saper essere anche un po’ psicologi e portati alle relazioni interpersonali.
Con l’entrata in vigore dell’Albo Unico sono state create sicuramente delle barriere all’ingresso. Servono:
- investimenti finanziari;
- una piattaforma “Mifid Compliant”;
- una polizza Rc professionale;
- un ufficio.
Ritengo che la nostra non sia una professione da svolgere singolarmente, ma in un team organizzato.
Parallelamente al vostro studio avete sviluppato il blog Consulenza Vincente. Ce lo volete presentare? A chi si rivolge?
F. Taccuso: L’idea del sito Consulenza Vincente e del blog è nata con il proposito di farci conoscere come professionisti. La nostra professione ancora oggi è in buona parte sconosciuta a risparmiatori e investitori. Noi crediamo molto nell’educazione finanziaria. Purtroppo dalle statistiche emerge che l’Italia è tra gli ultimi posti in Europa per livello di alfabetizzazione finanziaria.
Quindi il nostro blog è un veicolo funzionale sia a far conoscere la nostra professione che ad aumentare il livello di conoscenza finanziaria dei nostri lettori.
Quali input alla vostra professione può dare il nuovo albo unico? Vi convince?
F. Taccuso: Personalmente non credo che l’Albo dia vantaggi alla nostra professione, anzi. In questi anni nessun cliente acquisito o potenziale ci ha mai chiesto se siamo iscritti ad un Albo. Nemmeno la certificazione Efpa, che ritengo molto valida, ci ha mai dato particolari vantaggi o visibilità. E questo nonostante io sia un professionista certificato già dal 2006. Le persone valutano se un professionista è valido sulla base del rapporto che si crea con il tempo ed in base ai risultati ottenuti. Ciò prescinde dall’istituzione di un Albo.
Relativamente all’Albo io sono decisamente contrario a come si è arrivati alla sua creazione. Un unico “contenitore” comprende, anche se in sezioni separate, figure molto diverse tra loro. Ciò creerà ulteriore confusione a investitori e risparmiatori. Saranno pochissimi coloro che capiranno la diversità esistente tra figure che operano sulla base di un mandato, pagate da una banca (ex promotori finanziari) e professionisti remunerati solo a parcella dal cliente.
Certamente la soluzione scelta finirà per penalizzare noi consulenti autonomi. Avrei preferito una netta separazione delle due figure, anziché una coabitazione forzata all’interno di un Albo Unico.
Chiudiamo con una domanda classica. Quali sono i vostri progetti per il futuro?
F.Taccuso: L’evoluzione naturale della nostra professione è passare dalla consulenza finanziaria alla consulenza patrimoniale. Conoscendo l’intera situazione patrimoniale del clienti si possono dare consigli più mirati e trovare le soluzioni migliori.
Io intendo la figura dell’Advisor come patrimonialista. E’ un percorso che ho già intrapreso attraverso un Master di specializzazione. Il consulente patrimoniale è il professionista di riferimento per tutti gli ambiti riguardanti il ciclo di vita della persona. Dalla creazione del patrimonio alla sua conservazione, tutela e trasmissione agli eredi. Per fare ciò occorrono conoscenze tecniche, ma anche sensibilità e psicologia.
Ovviamente per effettuare tutto ciò al meglio, non si può diventare tuttologi, ma è fondamentale creare un network con altri professionisti: il notaio, il commercialista, l’avvocato, l’assicuratore. Il Patrimonialista è colui che conoscendo l’esigenze dei propri clienti diventa una sorta di “pivot” interagendo con tutti gli altri professionisti.
L’advisor è anche il coach del cliente, un professionista rigorosamente indipendente che, essendo superpartes, è in grado di aiutarti ad avere un approccio disciplinato con i tuoi principali obiettivi di vita.
Fabrizio Taccuso