Cosa sono i Certificates
I Certificates sono strumenti finanziari derivati cartolarizzati, negoziati sul mercato Sedex. Questi titoli rappresentano una combinazione di contratti finanziari (opzioni) e sono scambiabili come azioni.
Essi vengono emessi principalmente da istituzioni finanziarie, come banche, che si impegnano a effettuare i pagamenti secondo quanto specificato nell’apposito prospetto informativo. La diversificazione del portafoglio è un aspetto chiave considerato in questa strategia.
Non lasciarti spaventare dal termine “derivati”. Questi strumenti traggono il loro valore da asset finanziari sottostanti come:
- azioni;
- panieri di azioni;
- indici azionari;
- materie prime
- valute.
I Certificati sono emessi da banche che si assumono l’obbligo di:
- quotazione del prezzo;
- garantire la liquidità;
- pagamento dei flussi cedolari dovuti come da prospetto informativo.
Perché investire in Certificate
Non esiste una risposta univoca, poiché le motivazioni che rendono i certificati preferibili rispetto ad altre forme di investimento sono molteplici, in base alle caratteristiche del sottoscrittore e al suo profilo di rischio e rendimento:
- ottenere un flusso cedolare;
- guadagnare nei trend laterali;
- ottenere un premio e il rimborso del capitale in caso di andamento laterale;
- proteggere il capitale incondizionatamente dai ribassi;
- coprire un portafoglio azionario.
- grazie all’effetto leva, possibile amplificazione dei guadagni.
Come gli ETF permettono un’ampia diversificazione di portafoglio, spesso diminuendone il rischio. Ad esempio in ambito azionario consentono un’esposizione al mercato con la protezione del capitale.
In pratica i Certificates hanno una barriera, che può variare in base al certificato (può essere del 30%, 40% o 50%) e se il prezzo si mantiene all’interno di tale barriera al cliente viene comunque rimborsato il 100% del capitale.
Quindi se il Certificates ha una barriera del 30% significa che il titolo sottostante può perdere massimo fino al 30% e ricevi comunque il 100% della somma investita.
Da prodotti di nicchia, riservati quasi esclusivamente agli operatori istituzionali, si sono notevolmente diffusi tra i risparmiatori negli ultimi anni. Permettono di poter investire somme ridotte in aree geografiche o segmenti di mercato altrimenti difficilmente accessibili ai singoli risparmiatori.
Le caratteristiche dei Certificates
- La possibilità di replicare passivamente il sottostante;
- non sono soggetti a commissioni di gestione (a differenza dei fondi comuni e degli Etf);
- non distribuiscono dividendi, in quanto questi vengono utilizzati dalla banca emittente per acquistare le opzioni accessorie caratterizzanti il Certificato.

Le tipologie di Certificates presenti sul mercato
- Capitale protetto/garantito
- Capitale condizionatamente protetto
- A leva
- Capitale non protetto
I Certificates a capitale protetto sono strumenti che offrono la possibilità di investire in attività finanziarie garantendo la tutela del capitale investito, se sottoscritti durante la fase di collocamento e detenuti fino al rimborso dello strumento. Se acquistati sul mercato secondario consentono di definire la performance minima ottenibile a scadenza.
Nel caso di certificati a capitale condizionatamente protetto abbiamo prodotti finanziari che consentono l’esposizione a particolari asset offrendo una garanzia parziale del capitale, condizionata al non raggiungimento di determinati livelli barriera stabiliti all’emissione.
I livelli barriera possono essere di due tipi:
- continua
- a scadenza.
Nel primo caso l’evento scatta in qualsiasi momento in cui viene toccata la barriera; mentre per la seconda tipologia la verifica dell’evento barriera avviene solo a scadenza. I primi sono quindi più rischiosi, adatti a investitori più esperti e offrono maggiore rendimento.
I certificati a leva sono strumenti finanziari che offrono un’esposizione più che proporzionale a variazioni di prezzo di un determinato sottostante consentendo di beneficiare, a seconda della tipologia di strumenti, di rialzi oppure di ribassi dello stesso. Sono strumenti che generano gli scambi più elevati tra i certificati, adatti soprattutto ai trader e in presenza di violente discese possono amplificare i ribassi fino ad azzerare il valore.
I certificati a capitale non protetto sono prodotti molto semplici che replicano fedelmente la dinamica dei sottostanti. Alcuni prodotti prevedono la partecipazione ai movimenti del sottostante in modo più o meno proporzionale. Si tratta di strumenti definiti anche benchmark, perché replicano esattamente un indice o un’azione riportando fedelmente i guadagni e le perdite del sottostante.
Come si può notare i Certificates permettono un’elevata flessibilità, in quanto la combinazione di opzioni che si possono usare per costruirli sono infinite. Gli emittenti possono infatti scegliere tra un’ampia gamma di strategie di investimento.
I rischi dei Certificates
I potenziali rischi a cui vanno incontro i sottoscrittori sono di tre tipi:
- Emittente, ossia l’eventualità che chi emette il Certificato (normalmente una banca) non sia in grado di adempiere agli obblighi contrattuali. In casi estremi (senza garanzie collaterali) il valore rimborso può essere collegato al merito di credito dell’emittente.
- Mercato, essendo composti da strumenti derivati, il prezzo dei Certificates è legato alle variazioni che intervengono al valore di mercato delle attività sottostanti.
- Liquidità, eventuali difficoltà che possono insorgere all’atto dello smobilizzo prima della scadenza naturale.E’ abbastanza limitato, in quanto i certificati sono quotati al Sedex che è un mercato regolamentato. La presenza di un Market Maker garantisce un prezzo denaro ed un prezzo lettera con spread limitati. Questo permette facilmente la negoziabilità dei certificati.
Variabili e impatto dei Certificates
- I dividenti attesi durante la vita del Certificate; tanto più alti sono i dividendi attesi a cui si rinuncia, tanto maggiore è la parte che può essere utilizzata per l’acquisto di opzioni.
- La volatilità del sottostante; un’alta volatilità rende più care le opzioni classiche e più convenienti le opzioni a barriera.
- Il fattore del tempo; il trascorrere del tempo, a parità di condizioni, determina una riduzione della probabilità associata a variazioni del sottostante e della volatilità. La presenza di barriere consente di essere esposti positivamente al passare del tempo.
- La dinamica dei tassi di interesse; quando i tassi scendono è più difficile emettere prodotti a capitale protetto.
- La variazione delle valute in cui sono espressi i prezzi del sottostante;
- La correlazione fra i sottostanti, in caso di Certificates “Multi-basket”. Il sottostante di alcuni strumenti può essere costituito da una pluralità di titoli/indici, piuttosto che da un singolo basket. Quindi una variabile importante da considerare è il legame lineare che caratterizza i movimenti dei rendimenti dei vari sottostanti presenti all’interno del basket.
Dal punto di vista della fiscalità sono strumenti molto efficienti
Uno dei motivi per cui i Certificates hanno grande appeal verso gli investitori è rappresentato dalla distribuzione di cedole periodiche (coupon). Negli anni scorsi, con i tassi a zero, ciò ha rappresentato per tanti investitori un aspetto da non trascurare.
Il reddito derivante dai Certificates è soggetto all’aliquota fiscale del 26%, ma le plusvalenze realizzate costituiscono redditi diversi.
In pratica puoi recuperare le perdite realizzate su tutti gli altri strumenti finanziari. Quindi le plusvalenze dei Certificates ti consentono di compensare le minusvalenze maturate su azioni, fondi ed ETF. E questo è un grande vantaggio.
Ti consiglio di evitare l’acquisto dei Certificates in fase di collocamento.
Pur ritenendo i Certificates un valido strumento da inserire in Portafoglio, è bene evitare l’acquisto di tali strumenti nella fase di sottoscrizione o collocamento. La banca e chi colloca questi prodotti applica commissioni che arrivano al 5% e anche oltre. Ciò significa che paghi 100 ciò che in realtà vale 95 o meno. E’ dunque meglio attendere il momento della quotazione al Sedex o al Cert-X, con un prezzo ufficiale di negoziazione.
Certificates e diversificazione del Portafoglio
Rappresentano una valida diversificazione del Portafoglio.
Il loro peso complessivo all’interno di un Portafoglio può variare tra un minimo del 10% ed un massimo del 20-25%. Trattandosi di strumenti complessi è preferibile evitare l’investimento “fai da te”.
Consulenza Vincente ha creato una gestione in Certificates con un obiettivo di rendimento medio annuo tra il 5 e 8% in un orizzonte temporale di 3 anni. Ad oggi l’obiettivo è stato sempre raggiunto e anche superato.
Se ti fa piacere approfondire l’argomento e vuoi saperne di più ti invito a contattarmi.
Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente
Domande frequenti sui Certificates
Cosa si intende per Certificates?
I certificates sono strumenti finanziari costituiti da strategie in opzioni, emessi in genere da banche di investimento per offrire strumenti flessibili e idonei a soddisfare diverse esigenze di investimento in vari scenari di mercato.
Dove sono quotati i Certificates?
Sono quotati al mercato Sedex della Borsa italiana e sui mercati regolamentati europei, dove possono essere comprati e venduti entro la scadenza. I certificates sono accessibili e negoziabili durante gli orari di apertura del mercato.
3 risposte
Ciao Fabrizio, complimenti per il blog che é di facile lettura e comprensione, tranne qualche parola (almeno per me) ma so che hai fatto del tuo meglio. Comunque ci sentiamo prossimamente per approfondire il discorso che mi interessa e piace. Grazie per queste informazioni, ti auguro un buon we, Fulvio.
Complimenti
Grazie mille!