L’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) è un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie tra i clienti e le banche o gli altri intermediari finanziari.

Arbitro Bancario Finanziario
Sono soggetti alle decisioni dell’Arbitro Bancario Finanziario:
- le banche;
- gli intermediari iscritti negli elenchi previsti dal Testo unico bancario;
- gli istituti di moneta elettronica che operano in Italia;
- Poste italiane per le attività di Bancoposta;
- le banche e gli intermediari esteri che operano in Italia.
E’ un sistema stragiudiziale che offre un’alternativa più semplice, rapida ed economica rispetto al ricorso al giudice.
C’è, però, una procedura che i clienti devono rispettare: il reclamo alla banca é il primo passo. In caso di silenzio da parte della stessa o di risposta insufficiente, si può attivare il ricorso che puo’ avvenire:
- via web;
- con posta elettronica certificata;
- per posta tradizionale;
- via fax;
- a mano.
Le decisioni non sono vincolanti come quelle del giudice, ma se l’intermediario non le rispetta, il suo inadempimento è reso pubblico. E se il cliente non rimane soddisfatto della decisione dell’Arbitro può comunque rivolgersi al giudice.
L’Arbitro Bancario Finanziario può decidere tutte le controversie che riguardano:
- conti correnti
- carte di credito (anche revolving);
- mutui;
- prestiti personali fino a 100.000 euro
Non possono essere decise controversie che riguardano:
- servizi ed attività di investimento quali la compravendita di azioni ed obbligazioni;
- operazioni in strumenti derivati (di competenza del sistema di conciliazione ed arbitrato della Consob);
- controversie di beni e servizi quali il bene concesso in leasing o venduto mediante operazioni di credito al consumo; le forniture connesse a operazioni di factoring;
- operazioni o comportamenti anteriori al 1 gennaio 2007.
Per presentare il ricorso basta versare un contributo spese di 20 euro, che viene rimborsato dall’intermediario se il ricorso è accolto.
Non si può ricorrere se è pendente una causa o un altro tipo di conciliazione. Se sarà proposta una class action, l’arbitrato è escluso se il consumatore o utente aderisce all’azione collettiva.
Una vera rivoluzione se si pensa ai tempi della giustizia civile.
Fabrizio Taccuso
