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Il conflitto di interessi nel mondo finanziario, che cos’è?

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conflitto di interessi

Il conflitto di interessi si verifica quando l’interesse di una parte si scontra con quella di un altro soggetto.

Il conflitto di interessi nel mondo finanziario è piuttosto palese, perché l’interesse della banca o del promotore finanziario sono in contrasto con i tuoi.

Infatti gli interessi dell’intermediario e quelli dell’cliente non coincidono quasi mai, se non mai. Il cliente vuole conseguire il massimo rendimento con il minor rischio, mentre l’intermediario vuole guadagnare il più possibile in relazione ai servizi offerti alla clientela.

La banca è un’ente commerciale che ha fine di lucro, e deve fare i propri interessi. Poi ci sono gli interessi del cliente che, molto spesso, non ha la cultura finanziaria e nemmeno la conoscenza degli strumenti per tutelarsi. Accade spesso che i consigli interessati di banche e promotori finanziari penalizzino i tuoi investimenti. In gergo tecnico si parla di asimmetria informativa.

In questo articolo ti parlo di una vicenda accaduta recentemente. Il Sig. Franco (nome di fantasia), pensionato ottantenne ha un’azienda gestita a livello familiare, con una parte degli investimenti mobiliari presso un promotore finanziario di un primario gruppo italiano. A fine 2021 il Portafoglio gestito dal promotore ammontava a 1.030 mila euro ed era costituito esclusivamente da fondi comuni di investimento azionari. A inizio 2023 dopo un 2022 “disgraziato” per azionario e obbligazionario il portafoglio del Sig. Franco si è ridotto a 730 mila euro, 300 mila euro in meno in circa dodici mesi.

Seguo da alcuni anni il patrimonio finanziario del sig. Franco presso altre banche, con l’unica eccezione della posizione di cui sopra. Il mio cliente ha un rapporto storico con il promotore, iniziato alcuni anni prima di affidarmi l’incarico di gestire il suo patrimonio. Proprio per questo la posizione del promotere era rimasta l’unica su cui non intervenivo direttamente..

Nonostante ciò il Sig. Franco mi chiedeva con una certa regolarità se il modus operandi del promotore fosse il più corretto. In realtà il suo operato era un banalissimo buy and hold, non contemplava alcun tipo di gestione. Non si comprava mai dopo fasi di calo e non si vendeva mai nemmeno dopo fasi di forte rialzo.

Tra le altre cose va evidenziato che più volte in passato il Portafoglio del Sig. Franco aveva subito forti oscillazioni, senza che il promotore che lo seguiva (si fa per dire) gli consigliasse mai di prendere beneficio dei guadagni. 

Almeno una volta l’anno il portafoglio andrebbe ribilanciato

Una strategia corretta prevede almeno una volta all’anno di ribilanciare il portafoglio, prendendo profitto e riducendo il rischio nei momenti favorevoli di mercato.

Contrariamente al passato a fine 2021 questa volta avevo consigliato al Sig. Franco di smobilizzare l’intera posizione, parcheggiandola, almeno temporaneamente, in liquidità.

Il mio suggerimento era basato su alcune considerazioni fondamentali:

  • Il guadagno ottenuto dopo il crollo dovuto al Covid della primavera del 2020 in soli pochi mesi era pari al 30% e molto superiore al guadagno che l’azienda del Sig. Franco consegue in due anni di duro lavoro.
  • Il mio cliente ha 80 anno e non si può investire tutto il patrimonio in azionario.
  • I mercati azionari erano sui massimi storici.
  • I rendimenti del mercato obbligazionario erano prossimi allo zero.

Incontrammo il promotore per chiedere di liquidare l’intera posizione. Peraltro avevo premesso al Sig. Franco che il suo proposito avrebbe sicuramente incontrato le resistenze del promotore finanziario. E così è stato. Il promotore ha risposto affermando che l’ufficio studi della banca e i gestori dei fondi ritenevano che i mercati avessero ancora ampi margini di crescita. Pertanto non avrebbe avuto senso smobilizzare tutto in quel momento.

Il Sig. Franco si è lasciato parzialmente convincere dal promotore. smobilizzando solo il 50% della posizione. Il risultato è stato che la scorsa settimana la sua posizione è tornata a 650 mila euro!! E meno male che il rischio è stato ridotto della metà!

Perché é accaduto questo? Proprio per i conflitti di interesse che impediscono di essere imparziali…

Non puoi essere obiettivo nelle valutazioni quando certe scelte vanno a ledere il tuo tornaconto personale. E anche quello della banca mandante. Analizzando tutti i fondi che componevano gli investimenti, abbiamo calcolato un TER annuo (ossia la sommatoria dei costi di gestione) del 2,83%, pari a circa 17.000 euro. Tale ammontare costituisce il guadagno incamerato da banca, promotore finanziario e Sgr.

Nel momento di smobilizzo dei prodotti, banca e promotore non avrebbero più percepito cospicue commissioni.

In pratica si tratta della parcella occulta, di cui più volte ti ho parlato. Il Sig. Franco la paga senza esserne consapevole. Ma ogni anno incide pesantemente sul rendimento complessivo del Portafoglio. 

Ti lascio con due domande:

Conosci i prodotti finanziari che ti ha consigliato la banca in totale conflitto di interessi?

Sei consapevole delle spese che paghi tutti gli anni e che zavorrano i tuoi investimenti?

Se vuoi approfondire l’argomento, contattami per il check up gratuito del tuo portafoglio

Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente

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