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Diamanti in Banca, un pessimo investimento!

Cosa trovi in questo post:
diamanti in banca

Diamanti in banca offerti ai clienti come investimento alternativo ai prodotti finanziari tradizionali.

Diamanti in Banca, come mai le banche li hanno proposti?

La risposta è piuttosto semplice: considerando la fase di mercato caratterizzata da tassi bassi e dalle turbolenze in Borsa, le banche hanno forme di guadagno alternative. In pratica propongono nuovi servizi su cui cercano di lucrare corpose commissioni.

I diamanti rivestono un certo fascino per la clientela e permettono alle banche di guadagnare tante commissioni e subito. L’upfont, ossia il ricarico, applicato è nell’ordine del 10-15%. Infatti i prezzi applicati sono molto superiori a quelli di mercato, sia perché c’è poca concorrenza (le gioiellerie applicano più o meno lo stesso ricarico), sia perché in Italia c’è poca conoscenza dell’argomento.

Va precisato che si tratta di diamanti finanziari, in quanto le pietre non sono incastonate come nei gioielli, ma sono nude, confezionate in contenitori sigillati (blister) e accompagnate da certificazioni internazionali.

Diamanti in banca, conviene?
Diamanti in banca

L’Oligopolio del mercato dei diamanti

Pochi attori si spartiscono l’intera torta. Le pochissime società operanti in questo settore fanno cartello e agiscono sull’offerta in modo da mantenere alti i prezzi. Quando quest’ultimi sono in una fase di stanca, queste società diminuiscono l’offerta, in modo tale che il prezzo salga nuovamente.

Le principali banche italiane hanno fatto accordi commerciali con tre grosse società che vendono i diamanti. Le stesse società comunicano sul loro sito queste informazioni. Sono:

  • DLB – Diamond Love Bond (Ubi banca);
  • DPI – Diamond Private Investment (Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, 50 banche di credito cooperativo, Widiba…);
  • IDB – Intermarket Diamond Business (Unicredit, Banco Popolare, Carige, Banca popolare di Bari).

La catena di distribuzione dei diamanti in banca

E’ bene sapere come funziona la catena di distribuzione dei diamanti, prima di avventurarsi in incauti acquisti e prendere sonore fregature. Ci sono infatti parecchi passaggi prima che il diamante arrivi nelle tue mani:

  1. l’azienda estrae dai giacimenti il diamante grezzo e provvede prima di metterli sul mercato ad inviarli al taglio e alla certificazione.
  2. Le società autorizzate acquistano i diamanti grezzi direttamente da chi li estrae (nel mondo sono circa novanta aziende).
  3. I commercianti acquistano dalle società autorizzate i diamanti tagliati e certificati e iniziano a distribuiscono sul mercato.
  4. Le società che trattano diamanti da investimento li distribuiscono in collaborazione con le banche.
  5. La tua banca allo sportello ti propone l’investimento in diamanti. Ovviamente vuole avere il suo margine di guadagno sulla transazione. Ti dice che è un investimento sicuro, redditizio ed esentasse e che devi considerarlo un investimento a lungo termine.
  6. Finalmente arrivi tu (si fa per dire!) che acquisti il tuo diamante da investimento in banca.

Ovviamente a ogni passaggio corrisponde un ricarico, dal momento che ciascun attore deve avere il proprio margine di guadagno. Tutto ciò si traduce in un sensibile aumento del prezzo finale che paga il cliente. Ecco quindi che i diamanti in banca, salvo rarissime eccezioni, rappresentano per il piccolo investitore un investimento in perdita già in partenza.

Cosa succede se poi vuoi rivendere i diamanti?

  • La liquidità è molto scarsa. Quando vuoi acquistare un diamante, trovi centinaia di venditori, ma quando vuoi rivenderlo gli acquirenti scarseggiano o accettano prezzi molto bassi.
  • Non esiste obbligo di riacquisto per le società che vendono diamanti.
  • L’unico rendimento è la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita, in quanto non vengono distribuite cedole o dividendi.
  • Sebbene il valore dei diamanti tenda a crescere nel tempo, non garantisce un rendimento reale positivo.
  • Se vengono rubati è praticamente impossibile ritrovarli.
  • E’ difficile valutare il valore in modo oggettivo, in quanto ogni pietra è di fatto un pezzo unico e il suo valore è collegato a numerose variabili.

In fase di proposta commerciale, cioè quando ti hanno proposto di comprare i diamanti, i consulenti delle società di cui sopra affiancano i bancari. Ti mostrano sempre un grafico in cui si vede la curva delle quotazioni dei diamanti in crescita costante. Si tratta di quotazioni preparate dalle societa stesse che vendono i diamanti tramite la banca, pubblicate su Il Sole24 Ore ogni tre mesi in uno spazio pubblicitario.

Se dai un’occhiata alle vere quotazioni internazionali (per esempio, il listino Rapaport), puoi capire che il valore ha un andamento ben più volatile e che ci sono anche discese e picchi.

Ma la banca, invece, tranquillizza il cliente, dicendo che il diamante verrà riacquistato dalla società a cui si appoggia per la vendita e sorvola sul punto più importante: le commissioni da versare all’uscita.

Va evidenziato di certo che le informazioni parziali o scorrette fornite dai consulenti non permettono al cliente di fare un investimento consapevole. Speriamo che anche Consob e Antitrust facciano il loro mestiere e tutelino gli ignari sottoscrittori di diamanti.

La regola generale prima di fare qualsiasi tipo di investimento

Come per i prodotti finanziari proposti allo sportello, anche per i diamanti vale la regola che è bene acquistare solo ciò che si conosce e si comprende bene. Diffida sempre delle lusinghe di chi deve venderti qualcosa, perché il suo interesse è sempre in contrasto con il vostro.

Quindi la prossima volta che ti proporranno i diamanti in banca, fai un sorriso, ringrazia e prendi tutto il tempo necessario per documentarti. E magari poi lascia perdere comunque…

O rivolgiti a un consulente finanziario indipendente che ti consiglia solo ciò che è utile o funzionale per i tuoi obiettivi finanziari o progetti di vita.

Consulenza Vincente, c’è un modo migliore per investire i tuoi soldi.

Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente

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