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ETF obbligazionari e BTP, è tempo di tornare sui Bond | Intervista su Plus24

Il numero di Plus 24 (settimanale del Sole 24 Ore dedicato alla finanza personale) del 22 Aprile ha trattato l’argomento Bond: sono stato intervistato per esporre il mio punto di vista e dare consigli agli investitori.
Cosa trovi in questo post:
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Il 2022 è stato l’anno peggiore di sempre per il mondo obbligazionario a causa degli aggressivi rialzi dei tassi posti in essere dalle Banche Centrali. Molti investitori che erano convinti di investire in modo prudente hanno invece avuto forti perdite.

I rialzi dei tassi sono stati particolarmente rapidi e violenti rispetto al passato per la spirale inflazionistica creatasi a seguito della crisi energetica e del forte rialzo delle materie prime.

Come si muovono i Bond

Il rischio di tasso delle obbligazioni è stato molto sottovalutato dagli investitori.

I prezzi delle obbligazioni, ossia l’importo che ricevo vendendo un bond sul mercato secondario in anticipo rispetto alla scadenza, oscillano in funzione delle dinamiche dei tassi di interesse fissati dalle Banche Centrali.

L’interpretazione di queste oscillazioni è tutt’altro che intuitiva. Infatti quando i tassi di interesse scendono, com’è avvenuto tra il 2009 e il 2021, i prezzi delle obbligazioni salgono. E per molti anni abbiamo avuto rendimenti prossimi allo zero per molte obbligazioni. Addirittura il Bund, il decennale tedesco, ha avuto anche rendimenti negativi.

Viceversa, quando i tassi di interesse salgono (come nel 2022) i prezzi delle obbligazioni scendono. Quindi prezzi e tassi si muovono come i piatti di una bilancia, quando sale uno scende l’altro.

Un esempio concreto

Per farti capire meglio il funzionamento ecco un esempio concreto relativo ad un BTP italiano. Si tratta del BTP 1,50% con scadenza 01/04/2045 – Codice Isin IT0005438004.

I due grafici sono relativi allo stesso BTP, uno prende in considerazione il rendimento, l’altro il prezzo. Nel primo grafico è facile notare il forte rialzo del rendimento a seguito delle aspettative sui tassi e delle manovre delle Banche Centrali.

Nel secondo grafico, invece, balza subito all’occhio il crollo del prezzo del BTP che quotava circa 102 tra agosto e settembre 2021. Al rialzo dei tassi è corrisposto una discesa del prezzo sino a 55 nell’ultimo trimestre del 2022.

Attualmente il BTP 01/04/45 quota 58,50 con un rendimento a scadenza superiore al 5% netto annuo.

I timori di una recessione

La stretta monetaria delle Banche Centrali ha l’obiettivo di contrastare l’inflazione e ci sta riuscendo, ma ha anche effetti collaterali che possono risultare dannosi per l’economia, Ciò sta portando a un rallentamento dell’economia e molto probabilmente anche a una recessione. Del resto la stessa Fed nelle ultime minute ha ipotizzato questo scenario.

Anche il mercato delle emissioni governative Usa sta lanciando segnali di imminente recessione, in quanto i segmenti della curva dei rendimenti dei Treasury segnano un’inversione a livelli che non si vedevano dagli inizi degli anni Ottanta.

In pratica, come puoi notare dal grafico tratto dal sito investing.com, è accaduto che i rendimenti delle obbligazioni a breve scadenza, contrariamente a ciò che accade di solito, sono più alti dei rendimenti a lunga scadenza.

Questo fenomeno nelle ultime settimane si sta attenuando. Il differenziale (spread) tra i rendimenti dei titoli di Stato a 2 e a 10 anni statunitensi si sta allineando ed è pari a 60 punti base (0,6%). Questo perché la curva americana, dopo essersi invertita violentemente, sconta man mano rialzi dei tassi minori nel breve termine e si risistema verso una forma più normale, meno invertita.

Ecco che a questo punto il raffreddamento dell’economia porterà questa volta a manovre di stimolo dell’economia da parte delle Banche Centrali che faranno scendere i tassi. A questo punto il prezzo delle obbligazioni risalirà.

La strategia migliore per sfruttare il futuro ribasso dei tassi

La mia intervista a Plus 24 ha riguardato la strategia da porre in essere nei prossimi mesi.

In uno scenario recessivo l’azionario soffre inizialmente, mentre il mondo obbligazionario si avvantaggia, come accennavo prima, dalle aspettative di ribasso dei tassi.

Quindi una efficace diversificazione in bond può costituire la soluzione migliore. Per quanto riguarda l’Italia meglio investire in BTP con scadenze diverse. A un anno puoi ottenere un rendimento del 3% netto.

Ma il beneficio maggiore potresti averlo in un orizzonte temporale più ampio investendo in strumenti che hanno maggiore duration (durata finanziaria). Il BTP con scadenza Aprile 2045 di cui abbiamo trattato prima potrebbe tornare ad apprezzarsi parecchio in un’ottica di due o tre anni.

Ovviamente non devi investire solo sull’Italia, la parte maggiore deve essere allocata sulla parte internazionale. Sconsigliamo rischio specifico acquistando singoli titoli, a meno di avere buone conoscenze finanziarie.

Per portafogli di ampie dimensioni meglio una diversificazione in ETF obbligazionari europei e sul mercato Usa, privilegiando però Etf a cambio coperto. Nei prossimi mesi il dollaro potrebbe perdere ulteriore terreno nei confronti dell’Euro.

Consigliamo di allocare anche una parte degli investimenti in bond di Paesi Emergenti, molto penalizzati negli ultimi anni. Per portafogli più piccoli meglio un unico ETF obbligazionario globale.

Per quanto riguarda l’azionario quindi prudenza nel breve, ma consiglio comunque di proseguire con una strategia che prevede piani di accumulo mensili.

Meglio gli ETF dei fondi comuni

Come sempre il consiglio è di privilegiare gli Etf, quindi strumenti a replica passiva che consentono un notevole risparmio di costi.

Per questo sono come sempre disponibile per approfondire l’argomento e per aiutarti a eliminare tutti i prodotti finanziari inefficienti che la tua banca o il tuo promotore finanziario ti ha consigliato in conflitto di interessi per guadagnare più commissioni a spese tue.

Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente

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