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Fondi a cedola: ennesimo conflitto di interessi

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Fondi comuni a cedola

I fondi a cedola sono fondi comuni di investimento di diritto lussemburghese progettati per fornire agli investitori un reddito periodico. Tali  fondi raccolgono i capitali dai sottoscrittori durante il periodo di collocamento della durata di circa due mesi. Poi li investono principalmente in obbligazioni e titoli di stato, con l’obiettivo di generare rendimenti da distribuire agli investitori sotto forma di cedole.

Le caratteristiche principali

I Fondi a cedola investono normalmente in titoli di Stato o obbligazioni.

Distribuiscono proventi periodici con cadenza semestrale o annuale. La distribuzione delle cedole può essere fissa o variabile. Nel primo caso le cedole fisse garantiscono un importo costante; mentre le cedole variabili dipendono dai proventi generati dai titoli nel portafoglio del fondo.

Si caratterizzano per una scadenza predefinita di quattro, cinque o sei anni al massimo. Di conseguenza hanno una strategia d’investimento prudente. In genere, comunque, l’investimento in questi fondi non ha un vincolo temporale. Prevedendo quindi la possibilità di riscattare le quote anche prima della scadenza del fondo a cedola.

La differenza con i fondi ad accumulazione

I fondi comuni di investimento ad accumulazione hanno l’obiettivo della rivalutazione del capitale investito. Infatti, nel caso di proventi derivanti da cedole obbligazionarie o dividendi azionari dei titoli che compongono il portafoglio del fondo, il gestore provvede al loro reinvestimento. In questo modo, il denaro investito incrementa sfruttando la legge della capitalizzazione composta.

I fondi a cedola nascono, invece, dall’esigenza dei risparmiatori di ricevere una rendita passiva periodica per far fronte a uscite di cassa ricorrenti. Ciò consente di evitare di liquidare parzialmente le quote possedute nei fondi ad accumulazione.

I vantaggi dei fondi a cedola

Come qualsiasi altro prodotto finanziario, anche i fondi a cedola hanno dei pregi e dei difetti. E’ importante che l’investitore li conosca per poter effettuare una scelta di investimento consapevole ed informata!

Il vantaggio principale di questa categoria di fondi è la possibilità per chi li sottoscrive di ottenere una rendita passiva. Ciò é utile per coprire spese correnti senza dover liquidare gli investimenti.

Gli investitori possono scegliere di ottenere cedole a intervalli regolari (trimestrali, semestrali o annuali) e possono anche passare da una classe di distribuzione a una di accumulazione senza costi aggiuntivi.

Gli svantaggi dei fondi a cedola e le differenze con i Btp

Lo svantaggio principale è legato al rischio di Incertezza.

Molti risparmiatori, spesso per un’offerta commerciale fuorviante da parte dei collocatori, percepiscono i fondi a cedola come l’investimento in Btp o in una singola obbligazione. Infatti pagano una cedola periodica e hanno una scadenza predeterminata che coincide con il rimborso del capitale. Ma si tratta di una percezione errata. Da un’analisi più attenta di tali prodotti emergono alcune criticità che sarebbe meglio valutare prima di sottoscrivere tali prodotti.

Innanzitutto non è possibile prevedere il reddito futuro derivante da cedole variabili. Invece, nel caso di cedole fisse, l’andamento dei mercati potrebbe comportare addirittura il rischio che il gestore debba restituire parte del capitale investito.

Come si legge da alcuni prospetti informativi l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato di gestione del Fondo (variazione del valore della quota). In tal caso, la distribuzione rappresenterà un rimborso parziale del valore delle quote”.

Quindi se la gestione del fondo produce un guadagno almeno pari all’ammontare della cedola questa rappresenta la distribuzione di un profitto. In caso contrario la cedola distribuita come interesse è sostanzialmente un rimborso del capitale iniziale.

Ciò determina un’inefficienza fiscale, in quanto l’ammontare della cedola viene tassato al 26% come se si trattasse di un normale capital gain. Ma in effetti si tratta di una semplice restituzione del capitale iniziale. In pratica paghi le tasse su un guadagno che non hai ottenuto!
In certi casi potrebbe addirittura accadere che il capitale rimborsato a scadenza, a causa del rimborso integrato nella cedola, risulti inferiore rispetto a quello inizialmente versato. Quindi non si tratta di investimenti sicuri al 100%!

Inoltre, rispetto all’investimento in Btp o altre obbligazioni, che non hanno costi di gestione o mantenimento, i fondi a cedola comportano costi piuttosto elevati costituiti da:

  • costi di collocamento o di ingresso;
  • commissioni di gestione;
  • penali di estinzione anticipata rispetto alla naturale scadenza. Tale balzello viene inserito per disincentivare la vendita del fondo prima della scadenza e decresce con il passare degli anni.

Il conflitto di interesse delle banche

Il Sole 24 Ore ha pubblicato un articolo relativo ai fondi a cedola. Negli ultimi tempi, sono balzati in testa alle classifiche italiane di sottoscrizione fondi. Il motivo è legato al solito conflitto di interesse tipico del mondo bancario e del risparmio gestito. E allasimmetria informativa nei confronti di chi si fida e affida ciecamente, acquistando tutto ciò che viene proposto allo sportello..

A banche e promotori è riconosciuto da parte dei gestori delle Sgr un anticipo commissionale per incentivarne il collocamento. In pratica la società di gestione (Sgr) aggancia al fondo una commissione di uscita o di rimborso ed un vincolo temporale.

Ciò significa che se li compri devi tenerli in portafoglio per un periodo tra i tre e cinque anni, se non vuoi pagare una penale piuttosto salata per l’uscita anticipata.

Tale penale si riduce col passare degli anni, sino ad azzerarsi se viene rispettato l’orizzonte temporale previsto contrattualmente. E’ evidente che tutto questo crea fenomeni distorsivi. Le banche, per motivi di redditività, tendono a spingere il collocamento dei fondi a cedola a scapito dell’interesse dei loro clienti.  

Alla fine, dunque, doppio esborso per chi li sottoscrive e doppio guadagno per chi li colloca, alla faccia della trasparenza!

Noi di Consulenza Vincente siamo convinti che il collocamento dei fondi a cedola sia solo una manovra commerciale per lucrare forti commissioni senza dare alcun valore aggiunto a chi li sottoscrive.

Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente

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