Lo sfogo di un bancario deluso è il titolo della mail che mi è arrivata qualche giorno fa da parte del direttore della filiale di una banca.
“Ciao Fabrizio, sono contento che finalmente anche in Italia, seppur in ritardo rispetto agli altri paesi, stia finalmente decollando la Consulenza Indipendente. Sono il responsabile di una filiale di uno dei primi gruppi italiani. Ormai sono alle soglie della pensione, in quanto le recenti fusioni mi permetteranno di andare in prepensionamento e di abbandonare, finalmente, un mondo che negli ultimi anni è cambiato radicalmente ed in cui purtroppo non mi identifico più!
Da troppo tempo, ormai, in banca non si fa più consulenza!!

Si piazzano solo prodotti per fare il budget ad ignari risparmiatori che hanno l’unica colpa di fidarsi di chi sta aldilà dello sportello. Dapprima gli obiettivi da raggiungere erano annuali, poi sono diventati mensili e da un pò di tempo giornalieri. Ai neoassunti non si fanno più corsi di preparazione in cui si insegna la tecnica e le caratteristiche dei prodotti. Si erogano solo corsi di marketing e di tecniche di relazione con il cliente.
Si dice allo sportellista come fare la telefonata alla casalinga ed al pensionato per “intortarlo” meglio. Noi bancari, direttori di filiale compresi, siamo diventati dei venditori, dei piazzisti di un solo prodotto, quello che ci viene di volta in volta proposto dalla Direzione. Guarda a caso, è sempre quello più remunerativo per la Banca e mai per il cliente!
E se non facciamo questo veniamo “rimossi” o “declassati” ad altro incarico.
Il “risparmio gestito” non fa quasi mai il suo dovere. Viene “gestito” da società che fanno gli interessi delle Banche, che retrocedono loro fior fior di commissioni. I continui deflussi di questi anni dai fondi non sono dovuti solo alle delusioni dei risparmiatori, ma dipendono dagli “indirizzi” dei top manager della Direzione. Puntano a strumenti più redditizi (per la Banca) e sempre meno trasparenti come gestioni, polizze index, certificate e obbligazioni strutturate.
Anche le singole filiali devono fare utili per mantenere tutto l’establishment della Direzione centrale.
L’Amministratore delegato deve andare in assemblea con utili ogni anno crescenti che sostengano il titolo quotato in Borsa, perchè da quello dipendono le sue stock option milionarie. Poi magari, come ormai succede troppo spesso, alle filiali non arriva nemmeno la cancelleria o la carta igienica…
Si dice che quando qualcuno guadagna c’è sempre qualcuno che perde. Purtroppo questi sono tutti i milioni di italiani che investono le loro disponibilità su indicazioni dei dipendenti bancari. Oggi in banca sono sottoposti a continui e sempre più pressanti budget. Devono “ingoiare” la medicina amara: collocare prodotti in cui sono i primi a non credere.
Spero che l’avvento della Consulenza Finanziaria Indipendente permetta finalmente ai risparmiatori di essere seguiti da professionisti seri e preparati che mettono al centro sempre l’interesse del cliente.