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Investire in BTP: Conviene Oggi? Quali sono i migliori?

Scopri se conviene investire in BTP oggi e quale sono i migliori in base ai tuoi obiettivi finanziari, alle tue necessità ed aspettative.
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Investire in BTP

Negli ultimi anni, lo scenario degli investimenti ha subito notevoli cambiamenti, spinto da fattori economici, politici e sociali che hanno influenzato le decisioni degli investitori in tutto il mondo. In mezzo a questa complessità, i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), dopo anni caratterizzati da tassi zero, sono tornati ad occupare una posizione di rilievo, offrendo una combinazione di sicurezza e rendimenti finanziari attraenti. Tuttavia: conviene investire in BTP oggi? E quali sono i migliori? Per comprendere appieno la loro rilevanza nell’attuale contesto finanziario, è fondamentale esaminare le dinamiche che li caratterizzano e valutare i pro e i contro associati a questa tipologia di investimento.

Cosa sono i BTP?

I BTP sono titoli di Stato emessi dal Tesoro italiano, progettati per finanziare il debito pubblico del Paese. Si tratta di strumenti finanziari a lungo termine, con scadenza che può arrivare anche fino a 50 anni. Offrono agli investitori un tasso di interesse fisso pagato periodicamente, oltre al rimborso del capitale investito alla scadenza del titolo.

E’ proprio questa struttura a rendere i BTP preferiti rispetto ad altri strumenti finanziari poiché forniscono appunto una certezza riguardo al ritorno dell’investimento. Ciò è l’ideale per tutti coloro che cercano stabilità nel proprio portafoglio.

I BTP sono titoli obbligazionari quotati sul MOT (Mercato telematico delle obbligazioni gestito da Borsa Italiana per investimenti da un minimo di 1.000 Euro e multipli.

La quotazione è un elemento centrale nel funzionamento dei buoni, perché indica l’andamento del prezzo così come modulato dal rapporto tra domanda e offerta: nel dettaglio, quando e quanto sale o scende il valore (il prezzo) del BTP. Il rendimento, invece, si basa sul pagamento delle cedole due volte l’anno per tutta la durata del titolo e sulla differenza tra il prezzo di sottoscrizione o di acquisto e il valore nominale pari a 100 rimborsato alla scadenza.

Esistono diverse tipologie di BTP che si distinguono per scadenze e scopi:

  • BTP Classici: sono i più diffusi, offrono scadenze che variano da 3 a 30 anni. Sono ideali per coloro che desiderano pianificare investimenti a lungo termine con rendimenti prevedibili nel tempo.

  • BTP Italia: sono destinati principalmente ai piccoli investitori, offrono una protezione dall’inflazione italiana. Sono un’opzione ideale per coloro che cercano una difesa contro le fluttuazioni dei prezzi.

  • BTP Futura: sono concepiti per sostenere la ripresa economica del paese e rivolti esclusivamente a investitori individuali.

  • BTP€i: sono indicizzati all’inflazione dell’area euro, offrono una sicurezza aggiuntiva contro il rischio inflazionistico. Sono una scelta popolare per coloro che cercano una diversificazione del portafoglio in un contesto europeo.

  • BTP Valore: introdotti nel giugno 2023, sono riservati ai piccoli risparmiatori e retail. Offrono cedole periodiche crescenti e un premio finale di fedeltà.

I vantaggi dei BTP

Nell’ambito di una corretta diversificazione del portafoglio i consulenti finanziari consigliano anche i BTP. Il motivo è piuttosto semplice: i BTP sono “sicuri” poiché sono garantiti dallo Stato e il rischio di insolvenza è piuttosto basso. Come per tutti gli altri strumenti finanziari vale la regola del rapporto rischio/rendimento, per cui a maggior sicurezza corrisponde un rendimento inferiore. Pertanto gli investitori che vogliono ottenere rendimenti certi con bassi rischi, trovano nei Btp uno strumento adatto a tal fine.

Inoltre, i BTP offrono un flusso costante di reddito attraverso il pagamento degli interessi. Poiché l’Italia ha un rating più basso (quindi meno affidabile) rispetto ad altri Paesi Europei, il mercato per sottoscrivere i titoli del nostro debito pubblico richiede un tasso di interesse maggiore rispetto a Francia e Germania. Questo è uno dei motivi per cui gli italiani (vedi ultima emissione del BTP Valore) sono tornati a sottoscrivere in massa i BTP.

Il capitale minimo per investire in BTP

Per investire in BTP non è necessario avere capitali elevati dato che il taglio minimo è di 1.000 euro, somma che non rappresenta uno scoglio insormontabile nemmeno per i piccoli risparmiatori. A riprova di ciò la statistica che riporta come l’anno passato abbia visto una media di investimenti in BTP di 20.000 euro.

I requisiti per investire in BTP

I requisiti per investire in BTP non sono molti e sono piuttosto semplici:

  • aver sottoscritto il contratto sui servizi di investimento;
  • aver effettuato il questionario di profilazione MIFID e che sia ancora in corso di validità;
  • dichiarare di avere una conoscenza dei titoli di Stato;
  • avere un deposito titoli associato al libretto postale o al conto corrente.

Cos’è il questionario MIFID

Il questionario MIFID – reso obbligatorio dalla direttiva comunitaria conosciuta come Markets in Financial Markets Directive – contiene una serie di domande rivolte a coloro che vogliono fare investimenti finanziari. Tali domande riguardano conoscenza ed esperienza maturate in questo ambito, la situazione finanziaria e le aspettative rispetto a un investimento. Ciò consente al cliente di accedere a – e alla banca di proporre – gli strumenti finanziari che più sono affini al profilo di rischio del risparmiatore ed effettuare la scelta di investimento più congrua.

Quanto si guadagna con i Btp?

Questa è una delle domande più gettonate quando si parla di investimenti; quindi anche nel caso dei BTP. Come accennato prima, il rendimento dei Btp deriva da due fattori:

  • il flusso cedolare;
  • la differenza tra il prezzo di sottoscrizione (se il titolo è stato acquistato in asta) o di acquisto (se acquistato sul mercato secondario) e il valore nominale (pari a 100) rimborsato a scadenza. Le cedole per i Btp classici sono predeterminate all’emissione e costanti per tutta la vita del titoli (tranne i casi di meccanismo step-up).

In alcuni casi le cedole sono invece indicizzate ad alcuni parametri come l’inflazione oppure a fattori di premialità per chi detiene i Btp per un lungo periodo.

Da ricordare che la tassazione per i BTP, come per gli altri titoli di Stato, è agevolata al 12,5%.

Più in generale va evidenziato che la curva dei rendimenti dipende da due variabili finanziarie:

  • la politica monetaria dei tassi di interesse;
  • le attese di inflazione.

La politica monetaria sui tassi d’interesse incide sulla parte di più breve termine, cioè sulle duration entro un anno o al massimo due.

L’aspettativa di inflazione incide su tutte le altre duration, in particolare da cinque anni di duration in avanti, visto che i rendimenti a media e lunga scadenza tendono a remunerare sempre di più non solo la svalutazione del capitale dovuta all’inflazione, ma anche le relative attese. Entrambe dipendono, a loro volta, dal contesto e dalle aspettative economiche del Paese.

Quali sono i rischi di un BTP?

Naturalmente, come tutti gli investimenti finanziari, anche i Buoni del Tesoro Poliennali presentano alcuni rischi.

Se hai acquistato BTP e intendi mantenere i titoli fino alla scadenza il maggiore rischio è il rischio di credito (o rischio emittente), ovvero la possibilità che il Tesoro risulti inadempiente nel pagamento delle cedole o nel rimborso del capitale.

Se invece hai acquistato i BTP con l’intenzione di venderli prima della scadenza puoi incorrere nel rischio di mercato, legato alle fluttuazioni dei tassi di interesse. Qualora i tassi salissero il valore dei BTP sul mercato secondario diminuirebbe, influenzando negativamente il rendimento. E’ bene evidenziare che tale tipo di rischio è tanto più elevato quanto maggiore è la vita residua del Btp: le variazione dei rendimenti hanno infatti un impatto più consistente sui titoli a lunga scadenza.

Collegato al rischio di mercato, ma distinto, è anche il rischio tasso, ossia il rischio che variazioni dei tassi d’interesse dell’Eurozona si riflettano su rendimenti e prezzi dei BTP sul mercato. Anche in questo caso si tratta di un rischio che cresce con la vita residua del titolo e che caratterizza solo gli investimenti non portati a scadenza

Inoltre, l’inflazione può erodere il potere d’acquisto dei rendimenti dei BTP nel tempo, riducendo il valore reale dell’investimento. La scadenza a lungo termine dei BTP può anche rappresentare un rischio per gli investitori che necessitano di liquidità a breve termine.

Ricordiamo che è importante che gli investitori valutino sempre attentamente questi rischi e adottino una strategia di investimento che sia in linea con il loro profilo di rischio e i loro obiettivi finanziari.

Qual è il miglior Btp da comprare oggi?

Quali sono i BTP migliori sul mercato, ovvero quale di quelli disponibili ha un rendimento alto a fronte di un rischio piuttosto basso? La scelta del BTP su cui investire deve essere fatta in base ai tuoi obiettivi finanziari e/o necessità ed aspettative.

La prima decisione da compiere è relativa alla durata, poiché il rendimento può essere sensibilmente diverso, ma quando la scadenza si allunga, crescono anche le incertezze sul mercato. Molto importante è anche l’aspettativa legata all’andamento dell’inflazione. Ad esempio se pensi che aumenterà nel corso dei prossimi anni, potresti acquistare il BTP Italia agganciato proprio all’inflazione stessa.

Nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo i Btp che hanno il rendimento netto più alto sono:

  • BTP TF 1,7% ST51 EUR – Isin IT0005425233 – rendimento netto 3,96%;
  • BTP GREEN 1,5%AP45EUR – Isin IT0005438004 – rendimento netto 3,74%

Giusto per darti un riferimento il BTP TF 3,4% MZ25 EUR (Isin IT0005534281), quindi con scadenza tra un anno ha un rendimento netto del 3%.

Fai da Te: rischio o vantaggio?

Se non hai adeguate conoscenze finanziarie “il fai da te” può rivelarsi rischioso anche nel caso dei Titoli di Stato. Come sempre il consiglio è di confrontarti con un consulente finanziario esperto che ti possa aiutare a delineare un quadro più chiaro relativo a una corretta pianificazione finanziaria e alla migliore strategia da adottare nel tempo.

Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente

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