Investire in Etf è un modo economico e intelligente per diversificare il portafoglio.
Investire in Etf significa prendere posizione in modo semplice ed efficace con un unico strumento su un intero Paese, un’area geografica o un settore.
I vantaggi degli Etf rispetto ai Fondi comuni
Gli Etf sono una particolare tipologia di OICR (organismi di investimento collettivo del risparmio), ossia fondi comuni a gestione passiva, negoziati in Borsa. Come le azioni hanno l’obiettivo di replicare fedelmente l’andamento e quindi il rendimento delle attività finanziarie sottostanti (indici azionari, obbligazionari o di materie prime).
Consentono una diversificazione dell’investimento senza concentrare il rischio su pochi titoli.
A differenza dei fondi comuni di investimenti (a gestione attiva), in cui il gestore ha un’ampia discrezionalità nel comprare titoli per generare un extra rendimento, quando si acquista un ETF si sa già come verranno investiti i propri risparmi. La performance non dipenderà dall’abilità di un gestore, ma dall’andamento dell’indice scelto. Quindi se compro un Etf sul Ftse Mib la mia performance sarà quella del principale indice italiano, al netto di un piccolo costo annuo di gestione.
Mentre i fondi comuni possono essere acquistati o venduti una sola volta al giorno, gli Etf possono essere negoziati come le azioni in qualsiasi momento durante l’orario di Borsa.
Rispetto ai fondi comuni tradizionali sono meno costosi.
Replicando l’andamento dell’attività finanziaria sottostante, non necessitano di un gestore e ciò significa un sensibile risparmio di costi.
Investire in Etf risulta quasi sempre vincente rispetto ai fondi comuni.
Per questo gli Etf sono diventati gli strumenti di maggior successo negli ultimi anni.
Dove puoi acquistarli?
Gli Exchange Traded Fund (ETF) sono quotati sulle principali Borse valori del mondo e quindi anche sulla piattaforma di Borsa Italiana. Puoi acquistarli o venderli come qualsiasi altro titolo azionario. Pertanto puoi comprarli normalmente dove acquisti le azioni.
In cosa puoi investire con gli Etf?
Le possibilità di investimento sono molto ampie. Puoi acquistare indici di diverso tipo e natura:
- obbligazionari, costituiti da titoli di Stato o titoli di società private, italiane, dell’area euro, extra-euro, comprei i Paesi Emergenti;
- azionari di singoli stati o di intere aree geografiche (Europa, Usa, Asia, Africa);
- settoriali (bancari, tecnologia, farmaceutici, utilities ecc);
- azionari con strategie varie (momentum, value, low volatility, multi-asset);
- materie prime (oro, metalli preziosi, petrolio, metalli industriali, agricoltura ecc.)
- società immobiliari;
- private equity,
- derivati del credito
Quanto costa investire?
Gli Etf sono esenti da costi di entrata e di uscita, a differenza dei prodotti che ti propone la banca, quasi sempre scadenti.
Nel caso degli Etf il costo è costituito dalle spese correnti o Total Expense Ratio (TER). Il Ter indica le spese annuali del fondo in rapporto agli asset in gestione ed é estremamente ridotte, variando dai 5 (minimo) ai 90 (massimo) punti base l’anno, con un Ter medio attualmente stimato attorno allo 0,27%.
Investire in Etf – Ter annuo
Al Ter annuo vanno aggiunti i costi di negoziazione o compravendita, gli stessi che applica la tua banca quando compri un’azione in Borsa. Tali costi tendono ad incidere sempre meno all’aumentare del periodo di mantenimento in Portafoglio dei vari strumenti. Va precisato che gli Etf non sono strumenti per fare trading, ma da investimento. In caso di compravendita frequente va considerato anche lo “spread denaro-lettera”, ossia il differenziale tra il prezzo in acquisto e in vendita dello stesso strumento.
Quando un Etf è poco scambiato e con bassi volumi di negoziazione, lo spread denaro lettera può arrivare anche sino all’1%. Puoi comprare anche lotti di 1 sola quota, quindi l’investimento minimo richiesto è di poche decine o centinaia di euro.
In ogni caso il costo di un Etf è sempre nettamente più basso rispetto al costo di un fondo comune.
Quindi un portafoglio costruito da soli Etf costa sempre molto meno di un portafoglio che ti propone la banca composto da fondi, gestioni patrimoniali e polizze. Al riguardo ti consiglio di leggere gli articoli che riguardano il rendiconto Mifid e la parcella occulta.
Etf a replica fisica ed a replica sintetica
Come detto in precedenza, gli ETF sono fondi passivi che replicano la composizione di un indice di mercato, con l’obiettivo di conseguire i medesimi rendimenti. La replica può avvenire in due modi:
- fisica;
- sintetica
Il metodo classico è quello della replica fisica. La società di gestione detiene direttamente tutti i titoli che compongono l’indice di riferimento. In questo caso abbiamo una replica totale. Ciò è possibile nel caso di indici con pochi titoli al loro interno. Viceversa diventa molto complesso se l’obiettivo è replicare indici più vasti (pensiamo ad esempio all’indice MSCI World).
In quel caso si adotta la replica sintetica; la SGR non investe in tutti i titoli del mercato sottostante, ma fa una selezione di una parte di essi (si eliminano i componenti dell’indice meno liquidi e di peso più ridotto). Gli ETF sintetici sono in grado di replicare alcuni indici in modo più efficiente, soprattutto tramite gli swap. In questo caso si ha l’accesso a classi di attività più ampie ed anche materie prime e mercato monetario.
Investire in Etf – la fiscalità
Gli ETF in Italia sono sottoposti al regime fiscale previsto per la tassazione dei proventi da partecipazione degli Organismi d’Investimento Collettivo del Risparmio (OICR). Pertanto sono soggetti ad un aliquota sostitutiva del 26%, ad eccezione degli ETF che investono in titoli pubblici italiani ed equiparati e Stati esteri appartenenti alla cosiddetta White List. In questo caso la tassazione è del 12,50%.
Le plusvalenze da ETF sono considerate “redditi di capitale”, mentre le minusvalenze da ETF sono considerate “redditi diversi”. In Italia possono essere compensati solamente redditi della stessa natura, per cui non è possibile compensare plusvalenze e minusvalenze tra ETF. Le minusvalenze degli ETF (al pari di quelle dei fondi comuni di investimento) possono eventualmente essere compensate con plusvalenze derivanti da altri strumenti finanziari come Azioni, Obbligazioni, Certificates, ETC.
E’ consigliabile dal punto di vista fiscale il ricorso ad una gestione patrimoniale in Etf
Aprire una gestione patrimoniale in Etf, in regime gestito, consente di compensare plusvalenze e minusvalenze. Ciò significa che al 31 dicembre di ogni anno si valuterà il risultato della gestione nel suo insieme e la base soggetta all’imposta sarà solo l’eccedenza positiva. In caso di risultato negativo si ha diritto al credito d’imposta: la minusvalenza potrà essere riportata a nuovo fino al quarto anno fiscale successivo.
Come mai banche e reti di promozione finanziaria non propongono gli Etf?
Gli Etf sono strumenti che non fanno guadagnare chi li colloca!
Banche e reti di promozione finanziaria guadagnano in base alle commissioni sulla vendita dei prodotti finanziari che collocano. Poiché gli Etf non generano commissioni, chi li consiglia sono i consulenti finanziari indipendenti.
La nostra gestione bilanciata in Etf nel 2019 ha ottenuto un rendimento a doppia cifra e chiuderà il 2020 oltre il 5%.
Investire in Etf
Investire in Etf presenta indubbi vantaggi, perché sono strumenti:
- economici, hanno basse commissioni di gestione;
- trasparenti, in ogni momento è possibile conoscere la composizione ed il valore;
- ampiamente diversificati;
- flessibili e liquidi
Un modo sicuramente intelligente per investire in Etf consiste nel fare PAC, piani di accumulo. Rappresenta una strategia di investimento molto flessibile (in termini di importo e intervalli di versamento) ed economica (senza costi di entrata/uscita e nessuna penale di estinzione anticipata). Soprattutto consente di ridurre i rischi di un errato market timing. Inoltre così facendo puoi costruirti un capitale in ottica pensionistica o di previsione di spese future.
A questo punto rimane solo l’ultimo passaggio, il più importante!
Siamo arrivati alla costruzione del portafoglio, in gergo tecnico l‘Asset Allocation. Numerosi studi mostrano che più del 90% della performance di un portafoglio è determinata dall’asset allocation e non dal market timing o dalla selezione dei singoli Etf. Quindi il fattore più importante è come costruisci il Portafoglio. Il nostro staff è a tua disposizione per consigliarti la diversificazione più adeguata ai tuoi obiettivi finanziari.
Gli Etf sono strumenti adatti sia a portafogli di dimensioni ridotte che a portafogli più importanti. Per piccoli investitori è consigliabile utilizzare solo Etf; nel caso di portafogli più complessi, un’efficace pianificazione finanziaria, volta a raggiungere i tuoi obiettivi di investimento, presuppone anche altre soluzioni:
- Certificates;
- Polizze di Private Insurance;
- fondi comuni di investimento ad alto rating.
La consulenza patrimoniale di valore, oltre all’efficienza finanziaria deve considerare anche importanti aspetti di tipo fiscale e successorio che fanno senza dubbio la differenza. Scoprili insieme a noi…
Fabrizio Taccuso