Investire la liquidità con i tassi a zero sembra essere un problema per molte famiglie italiane.
Investire la liquidità è stato l’argomento della puntata di “Due di denari“, trasmissione di Radio 24,(clicca per ascoltare il podcast della puntata) a cui ho partecipato.
Secondo gli ultimi dati di Bankitalia gli italiani detengono poco meno di 1.500 miliardi di euro sotto forma di liquidità sul conto corrente. E’ una cifra enorme, pari a più della metà del debito pubblico italiano e non lontana dal Pil nazionale. Tenere i soldi fermi sul c/c non solo non è più remunerativo, ma è diventato un costo.
Cerchiamo innanzitutto di capire perché i tassi di interesse sono a zero…
In seguito alla crisi economica la Banca Centrale Europea (BCE) ha progressivamente ridotto i tassi di interesse dell’Eurozona. Ha inondato i mercati di liquidità attraverso un gigantesco programma di Quantitative Easing per ridare spinta alla ripresa economica. Ciò ha comportato da un lato un minor costo del denaro per stati, aziende e privati nel momento in cui vanno a finanziarsi presso il sistema creditizio.
Dall’altro lato, però, ciò ha comportato un azzeramento dei rendimenti quando vai a investire la liquidità a breve termine e anche nel medio termine. Il denaro fermo perde valore a causa dell’inflazione. In pratica l’aumento medio dei prezzi di beni e servizi in un certo lasso di tempo causa una perdita del potere di acquisto. Gli stessi mille euro depositati oggi in banca tra un anno permetteranno di comprare meno beni e servizi. Tale fenomeno diventa particolarmente rilevante su orizzonti temporali più lunghi.
Perché la gente mantiene tanti soldi sul conto corrente senza investirli?
I motivi sono diversi, innanzitutto dipende dalla scarsa educazione finanziaria. Se non conosco bene i vari strumenti di investimento devo affidarmi a qualcuno; ma la fiducia dei risparmiatori e investitori nei confronti delle banche è scesa parecchio negli ultimi anni.
E’ ancora relativamente bassa (anche se in aumento) la quota di coloro che si affidano alla consulenza finanziaria indipendente. Probabilmente incide anche una maggiore incertezza verso il futuro che porta a non scegliere. La paura di sbagliare e anche di imprevisti spinge le persone all’inattività. Sostanzialmente lasciare molta liquidità sul conto è una non scelta, accade anche in altri ambiti della nostra vita.
La liquidità sul c/c dovrebbe servire a fare fronte alle spese ordinarie (alimentari, assicurazioni, mutuo, bollette, ecc.), ma molto spesso diventa un allocazione permanente del proprio denaro. La quota fisiologica di liquidità da mantenere sul c/c non dovrebbe essere superiore al 10%. A maggior ragione con i tassi a zero.
L’importanza di avere una strategia
Il problema si risolve attraverso una corretta pianificazione finanziaria. Devi avere una strategia di investimento basata sugli obiettivi di vita che devi raggiungere:
- accantonare soldi per l’università dei figli;
- fare un viaggio;
- acquistare l’auto nuova;
- integrare la pensione futura
Senza una strategia efficace non vai da nessuna parte!
Le soluzioni alternative a mantenere liquidità sul conto corrente
Se il problema è la paura di perdere soldi, ci sono almeno tre soluzioni adatte sia a risparmiatori che investitori:
- Conto Deposito;
- Polizza Ramo I;
- Piano di Accumulo (Pac)
Il Conto Deposito è uno strumento di investimento che ti consente di ottenere un interesse predeterminato a zero rischi. Rappresenta la soluzione ideale se vuoi investire la liquidità e mettere al sicuro i tuoi risparmi senza perdere l’opportunità di ottenere un rendimento nel tempo.
Anche se negli ultimi tempi i tassi sono scesi è sempre preferibile rispetto al c/c tradizionale ed in questo fase presenta meno rischi anche rispetto alle obbligazioni.
Le polizze vita Ramo I, polizze assicurative a gestione separata, sono una modalità di investimento e risparmio molto amata dagli italiani e i motivi sono facili da comprendere.
Si tratta di uno strumento di risparmio che, se ben scelto, presenta la garanzia del capitale versato e la possibilità di ottenere un rendimento superiore rispetto a lasciare le somme in c/c. Il basso profilo di rischio e la mancanza di oscillazioni improvvise nel valore, rende tale strumento interessante per tutti coloro che sono poco avvezzi ai rischi dei mercati finanziari.
L’accortezza è quella di controllare la commissione di gestione annua applicata della compagnia assicurativa che riduce il rendimento della gestione.
Il piano di accumulo, detto comunemente (Pac) è un piano di investimento in fondi comuni, o preferibilmente in Etf. Consente di accantonare gradualmente nel tempo delle somme con cadenza mensile, ma anche bimestrale o trimestrale. Puoi investire sia nel mercato azionario che in quello obbligazionario.
L’obiettivo del Pac non è tanto massimizzare il rendimento potenziale di un investimento nel breve tempo, ma, al contrario, ridurre il rischio legato al timing di ingresso. Infatti, diluendo l’investimento nel tempo, il Pac permette di smorzare la volatilità legata alle oscillazioni del mercato azionario.
Forse non otterrai il massimo rendimento possibile, ma migliorerai decisamente il rapporto rischio/rendimento del tuo investimento. Proprio per questo è adatto a tutte le tipologie di investitori.
Per ulteriori approfondimenti ti invito a contattarmi per investire la liquidità e ottimizzare il tutto.
Pianificare aiuta ad aumentare la tua fiducia e sicurezza verso il futuro. Inoltre sposta l’attenzione dal rendimento di breve termine al raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente