Avere obiettivi chiari è il presupposto fondamentale per avere successo nella vita e anche in finanza.
Obiettivi chiari guidano l’individuo nella scelta consapevole degli strumenti e delle strategie più idonei al raggiungimento dei desideri.
“Colui che non riesce a pianificare prevede di fallire”. Lo diceva Winston Churchill e la frase può essere accostata anche al mondo della finanza. Uno dei motivi per cui la maggior parte di chi investe perde quattrini, è senza dubbio la mancanza di una strategia e di obiettivi chiari.
La mancanza di un piano d’investimento organico e strutturato, porta infatti i risparmiatori a fare investimenti alla rinfusa. Si rincorre, spesso tardivamente, i rumors di mercato e le presunte dritte dei forum finanziari e dei giornali.
Altre volte, invece, si è semplicemente “preda” dello sportellista della banca che deve raggiungere il budget impostogli dalla sua direzione. In tutti questi casi, evidentemente, la sorte degli investimenti è pressoché segnata già in partenza.
Quando incontriamo un nuovo cliente, la cosa più importante è capire quali sono i suoi obiettivi finanziari, dare soluzioni concrete ai bisogni palesi e latenti.
Il motivo della domanda è molto chiaro: l’obiettivo dà la rotta e come una stella polare indica la direzione da seguire. Senza un obiettivo chiaro e specifico, siamo come una barca senza timone, in balia dell’emotività e delle notizie che vengono messi in giro ad arte dalle agenzie di rating e dalle case d’investimento.
Talvolta la risposta è un generico voglio guadagnare. Evidentemente questo non è un obiettivo, ma un’aspirazione vaga e molto generica. Non viene precisato cosa s’intende per guadagno e nemmeno la tempistica entro la quale realizzare quel guadagno. Così come viene tralasciato un aspetto fondamentale della finanza, ossia il rapporto tra rischio e rendimento.
Inoltre è ampiamente dimostrato che la finanza comportamentale induce gli investitori a compiere sistematicamente gli stessi errori. Ad investire sui picchi dei mercati, quando il rischio è massimo e, viceversa, a liquidare le posizioni sui minimi, quando le opportunità di guadagno sarebbero dalla loro parte.
L’impostazione di obiettivi chiari, specifici e realistici è la prima parte del processo di pianificazione finanziaria.
Gli obiettivi possono essere di breve termine (ad es. un viaggio o una vacanza) e di medio lungo termine (acquisto dell’abitazione o una pensione integrativa). Il tempo a disposizione è, ovviamente, una variabile decisiva per la realizzazione degli obiettivi. E’ poi necessaria una ritaratura periodica del portafoglio per porre in essere quei correttivi che, in chiave tattica, permettono di implementare le scelte strategiche di portafoglio.
A meno che non si abbiano buone conoscenze finanziarie e molto tempo a disposizione, è bene affidarsi ad un professionista indipendente per la scelta degli strumenti più efficienti da utilizzare. L’asimmetria informativa esistente tra chi colloca i prodotti (banche e promotori) e l’investitore, ha un impatto decisivo nella scelta degli strumenti e conseguentemente nel raggiungimento o meno dei propri obiettivi finanziari.
I costi complessivi possono impattare da un 3% sino ad oltre il 5% annuo sulle performance di portafoglio. Pensate all’incidenza di questo salasso, in regime di capitalizzazione composta, sul rendimento complessivo del proprio capitale col passare degli anni.
Riassumendo, è imprescindibile avere obiettivi chiari e specifici. E’ fondamentale dedicare tempo per tenere monitorate le evoluzioni dei mercati. Se per vari motivi non siete in grado di farlo da soli, o non avete voglia, meglio farlo con qualcuno che si prende a cuore i vostri interessi.
L’alternativa è cadere nelle grinfie di chi si preoccupa solo di venderti dei prodotti per raggiungere il budget assegnatogli… Ecco perchè noi di Consulenza Vincente consideriamo il nostro servizio anche un percorso di coaching finanziario.
Fabrizio Taccuso