La liquidità sui conti correnti degli italiani ha raggiunto in ottobre 1.714 miliardi di euro.
La liquidità sui conti correnti è cresciuta del 9,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e di 149 miliardi in valore assoluto.
In pratica l’ammontare dei depositi liquidi ha quasi raggiunto il valore del Pil 2019. Gli italiani sono storicamente accumulatori di ricchezza. Ma, nel contesto attuale famiglie ed imprese preferiscono rimanere liquide in attesa di tempi migliori. E probabilmente il fenomeno è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi mesi.
I motivi di tale accumulo di denaro sono facilmente comprensibili e si possono riassumere in due fattori:
- in ogni crisi la gente si spaventa e consuma meno perché ha una percezione di incertezza verso il futuro;
- il lockdown e le misure di prevenzione impediscono alla gente di consumare e quindi c’è un risparmio forzato.
A ciò va aggiunto anche un problema di educazione finanziaria. L’Italia è l’ultimo paese del G20 per conoscenze finanziarie. I dati di Banca d’Italia evidenziano che sono 18,5 milioni le famiglie che non utilizzano strumenti finanziari. Un risultato dovuto anche alla poca fiducia nel sistema finanziario in generale. Infatti secondo l’ultimo Rapporto Consob, il 63% della popolazione non si fida degli intermediari finanziari. Gli italiani dedicano molto più tempo a raccogliere informazioni quando c’è da cambiare il cellulare o un elettrodomestico piuttosto che ad investire il proprio denaro.
Nel lungo periodo la liquidità è però l’asset che rende meno in assoluto.
Ovviamente questo è del tutto normale. Rischio e rendimento sono correlati ed essendo la liquidità un asset a rischio quasi zero, è normale che il suo rendimento sia quasi nullo, a maggior ragione con i tassi ai minimi storici. Dalle statistiche mondiali risalenti ad inizio ‘900 emerge che:
- la liquidità avrebbe offerto un rendimento reale dello 0,80%;
- l’investimento obbligazionario del 1,80%;
- l’investimento azionario un rendimento reale del 5,10%
Nel caso dell’Italia i rendimenti reali sono decisamente più bassi in quanto il nostro Paese è sempre stato caratterizzato da un’inflazione molto alta.
Detenere troppa liquidità sui conti correnti ti espone ad alcuni rischi. Ecco i principali:
- inflazione;
- fallimento banca (Bail-in);
- patrimoniale;
I risparmi immobilizzati in strumenti infruttiferi come i conti correnti perdono valore nel tempo a causa dell’inflazione.
L’indice dei prezzi al consumo è cresciuto mediamente del 1,7% negli ultimi 20 anni. 10 mila euro depositati nel 2000 su un conto corrente oggi varrebbero 7.138 euro, in pratica il 30% in meno. (2.862 euro in termini assoluti). L’inflazione è una tassa occulta, c’è ma non si vede, perché i soldi perdono valore nel tempo e ciò accade se li lasci fermi sul conto corrente piuttosto che sotto al materasso. Inoltre da un po’ di tempo alcune banche hanno iniziato ad applicare tassi negativi sui conti correnti, cioè devi pagare la banca per tenere i soldi sul conto.
Avrai senz’altro sentito parlare del Bail-in. Cosa significa?
Un tempo, quando una banca entrava in crisi, lo Stato interveniva per tutelare i correntisti tramite un fondo pubblico costituito con i soldi dei contribuenti. Oggi questa garanzia non esiste più e l’Istituto bancario deve ripianare i debiti attingendo dalle proprie risorse. A farne le spese sono in ordine gerarchico “di rischio”: gli azionisti, i detentori di altri titoli di capitale, i creditori subordinati, i creditori chirografari e, in ultima battuta le persone fisiche e le piccole e medie imprese titolari di depositi per l’importo eccedente i 100.000 euro.
Pertanto ti consiglio di tenere al massimo 100 mila euro ad intestatario, per non rischiare qualora la tua banca dovesse fallire.
E se ci fosse una patrimoniale per ridurre il debito pubblico?
Periodicamente si parla di una patrimoniale per sistemare i conti pubblici. Quando sarà terminata l’emergenza dovuta al Covid-19, il rapporto debito/Pil sarà schizzato alle stelle. Il ricorso ad una tassa Patrimoniale è un’ipotesi tutt’altro che remota. Le modalità di applicazione potrebbero essere diverse e riguardare l’intero patrimonio (conti correnti, investimenti, immobile), oppure limitarsi ad un prelievo forzoso riguardante la liquidità sui conti correnti. Tra tutte le possibilità tale eventualità è quella di più facile attuazione e ha già un precedente: nel luglio del 1992 ci fu un prelievo straordinario del 6 per mille sul saldo di conto corrente. Motivazione più che sufficiente per non tenere troppa liquidità sui conti correnti.
Cosa fare dunque e quanta liquidità mantenere?
Non esiste una regola che possa valere per ciascuno di noi. La quota ottimale da detenere potrebbe essere quella che ti serve a coprire il fabbisogno finanziario della famiglia per un periodo dai 3 ai 6 mesi. Il resto è meglio investirlo in linea con il tuo profilo di rischio, ripartendo la somma tra breve, medio e lungo termine. Invece la maggior parte della gente vive alla giornata.
Il primo passo dovrebbe consistere nell’effettuare un’accurata pianificazione finanziaria per obiettivi e progetti di vita.
La maggior parte delle persone vivono alla giornata e scelgono di non scegliere. Accumulano somme sul conto corrente perché non si sa mai quello che potrebbe capitare! Ma se non vuoi essere tra questi devi pianificare. Il passo successivo consiste nell’applicare la regola che vale per tutti gli investitori, la diversificazione attraverso strumenti come gli Etf o i fondi comuni. E poi se puoi, risparmia ed investi ogni mese con i PAC, piani di accumulo.
Non hai nessuna garanzia di guadagnare dopo pochi mesi, ma se sarai disciplinato e segui una strategia, valutando i tuoi investimenti nel giusto orizzonte temporale, sei praticamente certo di guadagnare. Ho trattato questi argomenti in precedenti articoli che ti invito ad andare a rileggere. Sono sicuro di averti convinto che non hai nessuna convenienza a mantenere troppa liquidità sui conti correnti.
Se non hai tempo o le competenze per fare tutto da solo e ti fa piacere essere affiancato da un consulente finanziario indipendente, puoi contare su di me. Contattami e sarò felice di poterti aiutare.
Fabrizio Taccuso