SPREAD è un termine generico che indica semplicemente la differenza esistente fra due valori. Assume un significato diverso a seconda del contesto di riferimento. Comunemente viene indicata la forbice esistente tra il rendimento offerto dal Btp a 10 anni e il suo omologo tedesco, il Bund.
Oggi lo spread viene preso come riferimento in quanto esprime la misura sintetica del rischio Paese prezzato dal mercato per una determinata nazione. Nel caso dell’Italia viene normalmente parametrato sia rispetto a Paesi definiti sicuri come la Germania, che rispetto a realtà simili come la Spagna. Lo spread non è un valore statico ma dinamico. Esso cambia di minuto in minuto a seconda delle variazioni di prezzo che i due strumenti hanno nel corso della seduta di Borsa. Se il valore del Btp scende, e quindi il suo rendimento sale, mentre quello del Bund rimane stabile o si rivaluta, lo Spread tra i due titoli di Stato aumenta. Nel caso contrario invece lo Spread si riduce.
La fama e la diffusione del termine al di fuori dell’ambito finanziario si è avuta con lo scoppio della crisi del debito dei Paesi dell’Eurozona. In questo periodo sta tornando sotto i riflettori dopo le elezioni europee di domenica. Nei giorni scorsi lo spread è tornato vicino ai i 300 punti di differenziale.
Cerchiamo di capire perchè è così importante lo spread nella nostra quotidianità
Il tasso di interesse è tanto più alto quando c’è pericolo che i soldi non vengano restituiti, in pratica quando si ha poca fiducia nel debitore. Se c’è una differenza cosi’ alta tra due titoli con la stessa scadenza, la ragione consiste nella diversa fiducia che si nutre nel debitore. In pratica i mercati impongono all’Italia di pagare un tasso di interesse più alto perché hanno più fiducia nella Germania rispetto all’Italia. Ecco le ricadute sulla collettività:
- Se lo Stato spende di più per interessi, aumenta il debito pubblico che è già altissimo e ci sono due soluzioni: ridurre le spese e/o aumentare le imposte ad imprese e cittadini;
- lo Stato italiano paga più interessi dello Stato tedesco, le imprese italiane pagheranno tassi più alti rispetto alle imprese tedesche. Ecco che le imprese italiane sono svantaggiate e quindi meno competitive rispetto alle imprese tedesche;
- le famiglie italiane indebitate devono pagare interessi più elevati sui mutui e finanziamenti vari;
- qualora si perdesse fiducia verso il Sistema Italia, crolla anche la fiducia verso le aziende italiane con ripercussioni sulle famiglie.
La crisi dell’Italia può avere ripercussioni gravi in Europa ed a livello internazionale.
E per chi vuole investire l’aumento dello spread può rappresentare un’opportunità?
Nel grafico sopra è possibile osservare l’andamento nell’ultimo anno del Btp decennale. Nel momento in cui scrivo questo articolo siamo a 2,639%. Il massimo storico dello spread è stato segnato il 9 Novembre 2011 a 574 punti, con il rendimento del Btp al 7,47%. Allora l’acquisto di titoli di stato italiano rappresentò un’opportunità d’acquisto irripetibile, grazie ai successivi interventi di Draghi e della Bce. Oggi le condizioni sono decisamente diverse. L’Italia è un Paese a crescita zero, al contrario degli altri Paesi Europei, e con un debito pubblico altissimo. Qualsiasi acquisto di titoli di Stato italiano deve essere ben ponderato e comunque fatto per una quota minoritaria del Portafoglio. Come diceva tempo fa il Sole 24 Ore “è vero che uno Stato non deve inginocchiarsi alla grande finanza. Ma è anche vero che la finanza può mettere in ginocchio un intero Paese. Tutte le ultime crisi economiche e sociali sono state infatti generate da crisi finanziarie. Inclusa la recessione italiana, nata proprio dalla crisi dello «spread» del 2011-2012″. E’ bene tenere a mente tutto questo e non sottovalutarlo… Fabrizio Taccuso