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Migliori ETF Cloud Computing e Come Investire

Il cloud computing è esploso negli anni 2010, ma la crescita in questo settore "IT di nuova generazione" è solo all'inizio.Come noterai tra poco, per anni le organizzazioni di tutto il mondo hanno migrato le proprie operazioni nel cloud (dati e servizi digitali archiviati all'interno di un data center remoto e accessibili tramite Internet), ma la pandemia e l'aumento del lavoro da remoto hanno accelerato la tendenza.
Cosa trovi in questo post:
Investire in Cloud Computing

Gli ETF Cloud technology sono strumenti di investimento che consentono di investire in società che sviluppano la tecnologia cloud.

Che cos’è il Cloud e quali sono le sue funzioni?

Cloud ossia nuvola, è il simbolo con il quale viene raffigurato internet. Nel settore cloud sono compresi tutta una serie di servizi e applicazioni come software, server, reti e database.

Partiamo da lontano per descrivere che cos’è il cloud e soprattutto quali sono le sue funzioni che da qualche anno stanno letteralmente cambiando il Mondo di internet e le nostre abitudini.

In origine era il server (hardware, ovvero roba che si tocca). Un server era un’unione di potenza di calcolo:

  • (cpu), memoria volatile per i calcoli (ram) e
  • memoria non volatile per salvare i dati tra un’accensione e l’altra (disco).

Su un server andava installato il sistema operativo (windows – linux) e solitamente un programma.

Quindi un server, un sistema operativo, un programma (ipotizziamo un sito internet).

A quell’epoca, o il server era in casa, oppure veniva messo in un datacenter con guardie armate, migliore connettività, migliore raffreddamento, miglior sistema antincendio (era l’epoca dell’housing).

Poi è arrivato l’aumento di potenza (cpu con molti core). Ogni server poteva ospitare in sistema operativo, ma N programmi (es. N siti). A questo punto i service provider (es. Aruba) iniziarono a offrire non solo l’housing (ospito il tuo server a casa mia e non è più a casa tua, dove per casa si intende azienda), ma anche a fornire l’hosting (ospito il tuo sito su uno dei miei server senza che tu debba comprare hardware).

Su un server fisico Aruba ci poteva essere un sistema operativo ma N siti (es. il sito dell’Acme SPA, della MRA SPA, della Borsa Italia SPA etc).

Quindi un server, un sistema operativo, N programmi (ipotizziamo tanti siti internet sulla stessa macchina). E siamo passati da 1x1x1 a 1x1xN.

Siamo intorno agli anni 2000. Poi arriva la virtualizzazione.

La virtualizzazione (vmware in particolare) permette di mettere K sistemi operativi su un solo server.

Quindi su un solo server fisico posso mettere ad esempio due server virtuali (detti guest) windows e 2 linux, oppure 4 windows, oppure 4 linux etc etc. Il limite diventano solo le risorse del server (ha abbastanza ram e cpu e disco per reggere il carico di lavoro?). Risolto questo, su un server posso mettere anche 100 server virtuali.

Quindi un server, K sistema operativo, N programmi (ipotizziamo tanti siti internet sulla stessa macchina). Quindi siamo passati da 1x1x1 a 1xKxN.

E’ palese come con poco hardware ora si possano fare miracoli rispetto a qualche anno prima.

Per avere 100 server un tempo avevo bisogno di 100 server fisici, ora per assurdo avrei potuto averne un con un sistema di virtualizzazione (hypervisor).

Se in un capannone prima mettevo 100 server, ora posso metterne 100 fisici x (ipotesi) 10 virtuali per server fisico x (ipotesi) 10 siti per macchina, quindi passiamo da 100 siti (100 server fisici per 1 sito) a 100x10x10 = 10.000 siti.

Diventa quindi un business importante e che scala velocemente fornire siti conto terzi. Ma non solo, la virtualizzazione mi permette anche di ospitare server (virtuali).

I tre principali servizi di Cloud Computing: IAAS, PAAS e SAAS

IAAS (infrastructure as a service): compro da te risorse (ram, cpu, disco, ricordate all’inizio che ne parlavamo?) che ora sono virtuali (compro un pezzo della tua ram fisica, es tu ne hai 200 gb e me ne dai 20, compro un pezzo della tua cpu che ha 8 core, io ne uso 2, compro un pezzo del tuo disco da 50 terabyte, io ne uso 1) e gestisco io il server dal sistema operativo in su, occupandomi dei suoi aggiornamenti, delle applicazioni etc etc. Quindi prendo il server che ho in casa fisico, e lo porto in cloud(server di qualcun altro) virtualizzandolo. Ovvero invece di comprare uno degli N siti di prima, compro addirittura uno dei K server nella formula 1xKxN.

PAAS (platform as a service): compro da te il funzionamento di un sistema. Es. quasi tutte le aziende hanno uno o più database e spesso comprare il server per il database, installarlo correttamente, ottimizzarne il funzionamento e le performance è una “rottura”, come tenerlo aggiornato. Allora compro un “database già installato che funziona” senza occuparmi del resto.

Infine, la soluzione più pratica, il SAAS. Il software as a service mi permette di comprare funzionalità (es. office 365, google workspaces) senza occuparmi di cosa c’è sotto: a me interessa che la posta e i files funzionino, del come, se ne occupano Google, Microsoft, Salesforce o chi altri.

Se sono un’azienda probabilmente avrò un misto di IAAS e SAAS, se sono un privato avrò principalmente SAAS.

Il tutto in cloud, ovvero su delle infrastrutture (capannoni fisici, ci sono addirittura aziende real estate che investono SOLO in edifici per datacenter) che ospitano migliaia di server con la potenza di calcolo necessaria a tenere in piedi sistemi che servono miliardi di utenti. Pensavate per caso che youtube lo facessero girare ancora in uno scantinato?

In questi “capannoni” arrivo alla formula magica finale: da 1x1x1 a H server fisici x K server virtuali x N siti = capite che crescita potenziale ha il modello e come diventa redditizio per le aziende che lo offrono?

Questo è il cloud: enormi datacenter pieni di server, con connettività dell’ordine dei terabyte, che fanno girare software con una densità (server fisici x server virtuali x applicazioni) che consentono migliaia di operazioni al secondo. Sono super sicuri (sia a livello fisico che cybernetico), super energivori e contengono “i dati del mondo”.

Quali sono i vantaggi del Cloud computing per l’utente?

Il tutto con numerosi vantaggi per l’utente finale:

  • costa meno
  • se ne occupa del tutto l’azienda che mi fornisce il prodotto (Saas)
  • se mi servono più risorse le posso avere in 5 minuti (basta pagare) e non in giorni (compra la ram ,guarda se va bene, non c’è a magazzino, acquistala, falla arrivare … ora con 3 click raddoppio la ram).

Su questo “cloud” è basato il funzionamento ormai di ogni nazione, e ogni cloud (il cloud Google, il cloud Microsoft …) sono vere e proprie entità sovranazionali con un potere che va oltre quello degli stati.

Per questo si parla tanto di PSN (polo strategico nazionale) in Italia, di Gaia-X (in Europa) e di sovranità digitale.

Prova ad immaginare se domani mattina dovessero spegnere il cloud di Google… Quante cose non riusciremo più a fare? Mi riferisco a ricerche internet, accesso agli smartphone, acquisti online. solo per citare qualche esempio….

Non sarebbe grave come se dovesse andar via la corrente (in quel caso farebbe anche freddo e non si potrebbe cucinare), ma sicuramente a livello di business sarebbe più grave!

Hai mai pensato come faresti se non fossero salvati tutti i dati di Google e Microsoft? E la tua azienda? E se ci fosse una guerra con gli USA in cui al posto del blocco del gas ci fosse il blocco dei dati da questi cloud provider?

Questo è il cloud, anche volendo non possiamo più farne a meno. Molte delle tecnologie che usiamo ogni giorno, come la posta elettronica, lo streaming, le videoconferenze, le lezioni online e persino i social network fanno uso del cloud computing.

Da varie analisi emerge che oltre il 94% delle aziende sta utilizzando almeno una soluzione software basata sui cloud. Nei prossimi dieci anni si stima che oltre l’80% delle soluzioni software saranno incluse nei Cloud.

Il cloud non è più un optional, ma un’esigenza, in quanto i software, le applicazioni e i database richiedono una memoria sempre più potente e soprattutto una maggior tutela. Ormai sono diventati essenziali nella nostra vita, sia professionale che privata. Anche se tra i privati la percentuale di utilizzo è decisamente più bassa rispetto al mondo aziendale, con il tempo è comunque destinata a crescere.

Le principali aziende che offrono il servizio di cloud sono tra le più conosciute: Apple, Microsoft, Google e Amazon. Tale settore presenta attualmente i ritmi di crescita più elevati anno su anno, sfiorando circa il 35%. Tuttavia, all’interno di questi colossi l’incidenza sul fatturato globale è ancora minoritaria, superando a malapena il 10%.

Come investire negli Etf Cloud Tecnology

Come accennato il settore, oltre ad avere ritmi di crescita impressionanti e prospettive positive nel lungo termine, rappresenta ormai un elemento essenziale nella vita di tutti i giorni al pari delle fonti energetiche. Da questo ne deriva la sua importanza a livello strategico. Infatti, come abbiamo visto in precedenza, gli Usa sono il paese che, nel 901% dei casi, detiene le redini di questo settore. E ciò rende l’idea di quale “arma” potenzialmente possa rappresentare.

Il cloud quindi non è solo un macrotrend, ma anche una meta alla quale molti paesi mirano, al fine di rafforzare la propria posizione in ambito geopolitico. Quando sentiamo parlare di guerra tecnologica tra Usa e Cina potremmo dire che il cloud è uno dei fattori più discussi e maggiormente attenzionati.

I più importanti Etf Cloud Technology

A livello di fondi, il settore del cloud non è così imponente da avere una categoria specializzata, ma rientra all’interno di un contesto di diversificazione più ampio. Ci sono tuttavia etf specifici di cui i più importanti, in base alle masse gestite sono i seguenti:

Nome ETF Cloud ComputingCodiceIsinUltimoMercatoMasse
First Trust Cloud Computing UCITS ETFFSKYIE00BFD2H40523,395(c)Azioni Italia288 Mln
WisdomTree Cloud Computing UCITS ETF USD AWCLDIE00BJGWQN7223,625(c)Azioni Italia260 Mln
Confronto dei rendimenti tra i due ETF sulla tecnologia cloud

Confronto tra SP500 e Cloud Computing

Il settore cloud negli ultimi due anni di pandemia ha avuto un’accelerazione senza precedenti. C’è stato un cambiamento nel modo di vivere e di lavorare delle persone con l’aumento dello smartworking. Sui mercati le società di cloud hanno sovraperformato, per subire poi un rallentamento della crescita. Si è creata una bolla temporanea, rientrata piuttosto velocemente durante la fase ribassista dei mercati di quest’anno.

Il settore cloud è da considerarsi fra i più interessanti in ottica di lungo periodo, in quanto la domanda sarà destinata a crescere con il tempo. I motivi sono legati all’aumento della popolazione e soprattutto al progresso high tech che richiederà sempre maggiori spazi in termini di database.

Come già accennato in precedenza, data la sua complessità, l’acquisto di qualsiasi strumento finanziario non può mai prescindere da una corretta pianificazione finanziaria. Deve altresì far parte di una efficace ed efficiente diversificazione del Portafoglio. Il consiglio è sempre di rivolgerti al tuo consulente finanziario indipendente. Se vuoi ulteriori approfondimenti ti invito a contattarmi.

Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente

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