“L’intelligenza artificiale (AI) è la capacità delle macchine di eseguire determinati compiti che richiedono l’intelligenza mostrata da esseri umani e animali“.
Questa definizione è quella spesso utilizzata dagli scienziati informatici Marvin Minsky e John McCarthy nel 1956, che sono spesso conosciuti come i “padri dell’IA”.
Secondo un sondaggio condotto nel 2015 dalle Università di Oxford e Yale, entro il 2060 c’è una probabilità del 50% che le macchine possano superare gli umani in tutte le attività. E alcuni visionari della tecnologia come il CEO di Tesla Elon Musk pensano che ciò possa accadere molto prima.
Ormai nessuno può più ignorare il fatto che l’intelligenza artificiale stia rivoluzionando il nostro modo di vivere e di fare le cose in ogni settore.
Medicina e assistenza sanitaria, finanza, robotica, sicurezza, trasporti, automobili a guida autonoma, sono solo alcuni degli ambiti che utilizzano l’intelligenza artificiale in una vasta gamma di applicazioni. Con l’aumento della potenza di calcolo e della disponibilità di dati, l’IA sta diventando sempre più importante e diffusa nella nostra società
L’intelligenza artificiale è un campo dell’informatica che ha l’obiettivo di replicare e migliorare l’intelligenza umana attraverso computer o macchine che hanno maggiore velocità e precisione. Aziende come Amazon e Google impiegano la tecnologia per programmare macchine per risolvere problemi, rispondere a domande e svolgere compiti precedentemente svolti da esseri umani.
Sviluppa tecnologie che possono effettuare compiti come il ragionamento, l’apprendimento, la visione e la comprensione del linguaggio. Ci sono diverse tecniche utilizzate per raggiungere questo obiettivo, tra cui l’apprendimento automatico, il ragionamento logico e la programmazione basata su regole.
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è iniziato negli anni ’50 con l’espressione “Artificial Intelligence” coniata appunto da John McCarthy. Nel 1956 si è tenuto il primo convegno sull’IA, che ha visto la partecipazione di molti scienziati e ricercatori importanti del settore. Nel corso degli anni, l’IA ha attraversato diverse fasi di sviluppo, chiamate anche “Wave di IA”.
La prima wave negli anni ’50 e ’60, si concentrava sull’uso di algoritmi di calcolo per risolvere problemi logici e matematici, utilizzando tecniche come la programmazione basata su regole e il ragionamento logico.
La seconda wave, negli anni ’80 e ’90, ha visto l’uso di algoritmi di apprendimento automatico, che consentono ai sistemi di apprendere dai dati invece di essere programmati esplicitamente.
E ora la terza wave che si concentra sull’uso di reti neurali profonde e altre tecniche di apprendimento automatico avanzato. Risolvere problemi complessi come la comprensione del linguaggio e l’elaborazione delle immagini.
In pratica lo sviluppo di un vero e proprio cervello pensante, in grado di apprendere con il tempo ad una velocità esponenziale rispetto ad un essere umano, “con la speranza che in alcuni casi abbia maggior buon senso”.
Con l’aumento della potenza di calcolo e della disponibilità di dati, l’Intelligenza artificiale sta diventando sempre più diffusa nella società. Per fare alcuni esempi possiamo pensare alla smart mobility, ai centri di assistenza telefonici oppure a come vengono gestiti servizi quali Amazon, Uber o Glovo.
Inoltre, la ricerca sull’IA sta continuando ad evolversi e ad espandersi in nuove aree, come l’IA quantistica e l’IA neurale. Ad oggi l’IA sta cambiando il modo con cui le aziende operano e interagiscono con i loro clienti. Pensa, ad esempio, agli algoritmi che sistematicamente ti propongono pubblicità che sembrano fare proprio al caso tuo quando apri una qualsiasi applicazione.
Il futuro dell’intelligenza artificiale
Il futuro dell’intelligenza artificiale è estremamente affascinante quanto incerto. Dipenderà dalle decisioni e dalle azioni intraprese dalle aziende, dalle organizzazioni e dalle istituzioni governative. Nonostante le incertezze, continuerà ad incidere sempre più sulla nostra vita quotidiana.
Si prevede che l’IA diventerà sempre più potente e in grado di risolvere problemi ancora più complessi, come la comprensione del linguaggio naturale, la diagnostica medica, la previsione del tempo e la pianificazione delle risorse. Inoltre, sarà sempre più integrata nei dispositivi di uso quotidiano, come gli smartphone e gli assistenti vocali.
Il futuro è presto detto: avremo un computer, un pastore tedesco e un uomo. Il computer svolgerà tutte le funzioni necessarie affinché vada avanti la baracca e il pastore tedesco farà la guardia affinché l’uomo non tocchi niente, ma almeno dia da mangiare al cane.
Oltre ai benefici, ci sono preoccupazioni per gli effetti dell’IA sulla società e sul lavoro, tra cui: la possibilità di disoccupazione a causa dell’automazione dei lavori, la minaccia alla privacy e alla sicurezza a causa della raccolta e dell’utilizzo dei dati personali.
Per questo motivo, è importante che si sviluppino leggi per regolamentare l’utilizzo dell’IA e si creino programmi di formazione per aiutare le persone ad adattarsi alle nuove tecnologie.
In generale, l’IA rappresenta una grande opportunità per migliorare la qualità della vita e risolvere i problemi della società. Ma è altresì importante che si presti attenzione ai possibili effetti negativi e si prendano misure per mitigarli.
Nonostante ciò il processo evolutivo di questa materia si svilupperà a ritmi sempre più esponenziali.
Le principali società nel campo dell’intelligenza artificiale
Ecco di seguito le principali aziende che operano in questo settore:
Accenture PLC: è una società di consulenza e tecnologia globale che offre servizi di intelligenza artificiale ai propri clienti. La società aiuta i clienti a migliorare l’efficienza operativa, aumentare la redditività e creare nuove opportunità di business.
Alphabet: tutti abbiamo sperimentato la potenza della sua AI. Dall’accuratezza delle nostre ricerche quotidiane, la tradizione automatica, alla precisione con cui organizza le nostre foto. L’uso dell’intelligenza artificiale da parte di Google è onnipresente sulle nostre piattaforme. Google Assistant è un assistente vocale basato sull’AI. Google Maps utilizza gli aggiornamenti basati sull’intelligenza artificiale per darti una visione in tempo reale di dove stai andando e correggere automaticamente i cambiamenti del traffico lungo il percorso.
Amazon: utilizza l’intelligenza artificiale per personalizzare i prodotti che i clienti vedono e consigliano. La usa nei suoi centri logistici, con piccoli robot che trasportano i pacchi all’intorno del magazzino. L’AI svolge un ruolo nella maggior parte delle sue attività, dal targeting degli annunci pubblicitari alla piattaforma Amazon Web Services. Alexa è ormai presente nelle case di famiglie in tutto il mondo.
Apple: oltre ad utilizzare l’intelligenza artificiale in molte delle sue principali tecnologie e prodotti, sta sviluppando alcuni progetti di ricerca, tra cui la comprensione del linguaggio naturale, la visione artificiale, e l’apprendimento automatico
Baidu: Baidu è una società cinese attiva nel riconoscimento delle immagini e delle parole, la generazione del linguaggio e la traduzione automatica.
IBM: ha una lunga storia nello sviluppo dell’IA e ha creato alcuni dei primi sistemi in questo campo, come il famoso sistema di intelligenza artificiale denominato Watson. IBM sviluppa tecnologie come il riconoscimento delle immagini, il riconoscimento del linguaggio e la generazione del linguaggio
Intel: fornisce hardware e software. Sviluppa processori e acceleratori, software di sviluppo e tool di data science
Lemonade: è la prima compagnia di assicurazioni completamente alimentata dall’intelligenza artificiale. L’azienda utilizza un bot basato sull’AI, Maya, per gestire tutto, dalla ricerca di un preventivo alla gestione dei reclami..
Meta: sviluppa tecnologie per migliorare i suoi servizi, tra cui il riconoscimento delle immagini e delle parole, e il rilevamento di contenuti inappropriati. Utilizza l’AI nei suoi feed di notizie e algoritmi per gli annunci su Facebook. La società possiede il laboratorio Meta AI che ha l’obiettivo ambizioso di utilizzare l’intelligenza artificiale per decodificare il parlato dall’attività cerebrale di coloro che hanno subito lesioni cerebrali traumatiche. La ricerca è ancora alle fasi sperimentali, ma dimostra l’ambizione che Meta ha per il futuro della tecnologia AI.
Microsoft: sviluppa tecnologie come il riconoscimento delle immagini e delle parole, l’elaborazione del linguaggio naturale e la traduzione automatica.
Nvidia: è un produttore di chip di fascia alta. L’azienda offre soluzioni di intelligenza artificiale in vari settori, dall’assistenza sanitaria all’istruzione superiore. Nvidia offre soluzioni per il riconoscimento vocale, l’imaging medico, i giochi e il miglioramento della gestione della supply chain. Ha annunciato nuovi prodotti, come Omniverse Cloud Services per le applicazioni industriali del Metaverse.
Tesla: organizza un AI Day annuale dedicato. Con un robot umanoide, auto a guida autonoma e la possibilità di un servizio di taxi robotico immaginato come un mix di Airbnb e Uber, Tesla lavora sempre sulle innovazioni quando si tratta di intelligenza artificiale.
Oltre a queste società dovremmo considerare tutto ciò che ruota intorno all’IA, in particolare il settore dei micro-chip che rappresenta il cuore della ricerca stessa, in quanto molte società sono particolarmente attive nel mettere a disposizione strumenti sempre più potenti in grado di migliorare le prestazioni.
ETF e come investire nell’intelligenza artificiale?
L’intelligenza artificiale è una tecnologia emergente con un potenziale enorme. Ci sono molte opportunità di investimento in questo settore, come le start-up che sviluppano tecnologie AI, le aziende che utilizzano l’AI per migliorare i loro prodotti e servizi, i fondi di investimento specializzati in tecnologie emergenti oppure ETF specifici.
Considerando la volatilità e allo stesso tempo la forte competitività del settore, l’approccio migliore per investire, attenuando il rischio è rappresentato dagli ETF. Qui vediamo i quattro principali.
Ecco il confronto negli ultimi 18 mesi:
Come precisiamo sempre, tale articolo ha una finalità puramente informativa e non costituisce in alcun modo un consiglio di acquisto o una sollecitazione d’investimento.
Data la sua complessità, l’acquisto di qualsiasi strumento finanziario non può mai prescindere da una corretta pianificazione finanziaria. Deve altresì far parte di una diversificazione di portafoglio efficace ed efficiente.
Proprio per questo ti consiglio di rivolgerti a un consulente finanziario indipendente. Se vuoi ulteriori approfondimenti contattami.
Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente