Cos’è la Pensione Integrativa
La pensione integrativa è una forma di risparmio pensionistico che si aggiunge alla pensione erogata dall’INPS.
La pensione integrativa ha lo scopo di garantirti risorse sufficienti per mantenere un tenore di vita adeguato durante la pensione.
È una forma di Previdenza Complementare. Il tema della pianificazione previdenziale é diventato sempre più importante e sentito. È un argomento di utilità sociale. A tal proposito sono stato intervistato su Plus 24, in cui si è parlato di Fondi pensione.
Costruire autonomamente una pensione integrativa sarà imprescindibile per ognuno di noi.
Perché costruire una Pensione Integrativa
Secondo una ricerca di Ania in Italia:
- il 53% della popolazione italiana non ha attivato alcuna forma di previdenza complementare (vs il 43% della media europea);
- entro il 2050 il rapporto tra la popolazione con età superiore ai 65 anni rispetto alla popolazione attiva (15-64 anni) passerà dall’attuale 1 a 3 a 2 a 3 (circa 20m di over 65 su 30m di persone attive);
- nel 2018 gli italiani hanno speso 107 miliardi di euro in giochi e lotterie contro i soli 16,2 miliardi di euro di contributi versati nelle diverse forme di previdenza complementare.
Il sistema previdenziale pubblico é dunque caratterizzato da un forte squilibrio tra entrate ed uscite a seguito di:
- calo delle nascite;
- significativo invecchiamento della popolazione;
- aumento dell’aspettativa di vita;
Costruirti una pensione integrativa è diventato urgente con il passaggio dal regime retributivo al regime contributivo.
In pratica la tua pensione sarà basata su:
- importo dei contributi versati durante la vita lavorativa;
- continuità della carriera lavorativa.
A quanto ammonterà la tua pensione?
Al momento della liquidazione della pensione, con il sistema contributivo, il montante individuale verrà moltiplicato per il coefficiente di trasformazione, che aumenta proporzionalmente all’aumentare dell’età di pensionamento. I coefficienti, dopo la Riforma Fornero, saranno aggiornati ogni triennio, in corrispondenza dello scatto degli adeguamenti alla speranza di vita.
Esemplificando, ai fini del calcolo occorre:
- individuare la retribuzione annua del lavoratore dipendente o il reddito conseguito dal lavoratore autonomo o para-subordinato;
- calcolare i contributi di ogni anno in base dell’aliquota vigente;
- applicare al montante contributivo il coefficiente di trasformazione.
Le pensioni liquidate con il sistema contributivo, a parità di contributi e retribuzione, sono di importo inferiore rispetto a quelle liquidate con il sistema retributivo.
Ciò significa che i lavoratori più giovani saranno penalizzati rispetto ai genitori. Per questo motivo devono tutelarsi, versando prima possibile.
Puoi scegliere tra:
- Fondi aperti, in cui l’adesione è aperta a tutti coloro che intendono costruirsi una pensione integrativa rispetto a quella di base. Sono istituiti da banche, assicurazioni, SGR (società di gestione del risparmio) e SIM (società di gestione immobiliare).
- PIP (Piani Individuali Pensionistici), forme pensionistiche complementari individuali rivolte a tutti coloro che, indipendentemente dalla propria situazione lavorativa, intendono costruirsi una rendita integrativa. Sono istituiti da compagnie assicurative.
- Fondi chiusi (o negoziali) in cui l’adesione è riservata a specifiche categorie di lavoratori (ad es. metalmeccanici, avvocati ecc,). Sono istituiti sulla base di accordi tra le organizzazioni sindacali e imprenditoriali.
Come scegliere la forma di Previdenza Complementare migliore?
Nella scelta degli strumenti di previdenza complementare la “variabile costi” è la voce più importante da analizzare, soprattutto in uno scenario di mercato in cui i rendimenti obbligazionari sono a zero.
In un orizzonte di medio e lungo termine una differenza di 1-2% di costi l’anno determina un rendita finale più alta (o inferiore) anche di un 30-40%.
Come ho dichiarato nell’intervista a Plus 24 meglio scegliere un fondo pensione aperto. Oggi ci sono soluzioni molto competitive con commissioni inferiori all’1%. Alcuni Pip sfiorano addirittura il 3-4% all’anno. Nel lungo termine si tratta di differenze abissali.
Il risparmio nella pensione integrativa è molto flessibile, con ampia libertà di scelta non solo in fase di adesione, ma anche durante l’accumulo. Una volta scelto il fondo pensione è possibile modificarlo in un momento successivo, trasferendo quanto accumulato in un altro fondo.
Esiste solo il limite di due anni di permanenza nel fondo originario. Oppure é anche possibile modificare il comparto di gestione all’interno della stessa forma pensionistica.
Pensione Integrativa e fattore Tempo
Se sei giovane sottolineo che il fattore tempo è fondamentale. Pertanto ti consiglio di aprire quanto prima la tua posizione pensionistica.
Può risultare strano pensare alla pensione quando sei giovane. Ma il fattore tempo è il tuo più grande alleato, perché prima cominci ad accantonare qualcosa in vista della pensione integrativa, più verserai e più accumulerai. In questo modo alzerai l’importo dell’assegno complementare.
Più anni di partecipazione nel fondo pensione significano maggiori contributi accumulati. E, soprattutto, uno sforzo minimo per ottenere ottimi risultati.
Infatti la capitalizzazione composta gioca un ruolo decisivo. È un meccanismo con il quale gli interessi generati a seguito dell’investimento di un capitale maturano essi stessi altri interessi. In un orizzonte temporale di lungo periodo ciò determina una crescita esponenziale del capitale investito.
In sintesi la tua pensione INPS è soggetta alle oscillazioni di carattere economico, politico e demografico che, nel lungo termine, potrebbero fare una bella differenza.
Attualmente, il tasso di sostituzione medio – il rapporto in termini percentuali tra la prima rendita pensionistica e l’ultimo reddito percepito – è tra il 60% e il 70%.
Ma in futuro è destinato a scendere ulteriormente. Perciò fai bene i tuoi conti…
Spero di averti aiutato a capire l’importanza della pensione integrativa. Rimango a tua disposizione per definire la strategia pensionistica più adatta a te.
Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente