Investire il proprio denaro significa sostanzialmente rinunciare ad un consumo attuale con l’obiettibo di poter effettuare un consumo maggiore in futuro.
Proseguiamo il nostro percorso di Educazione Finanziaria iniziato con il primo articolo dedicato al Risparmio. Oggi parliamo del perchè è importante investire il nostro denaro.
Ho deciso di scrivere questo capitolo dopo aver letto l’intervento al Senato (marzo 2017) del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, Parlava della ricerca annuale sulla composizione complessiva del Risparmio degli Italiani. Nella sua audizione il governatore indicava che il 30% della ricchezza totale è allocata in depositi bancari e postali, come negli anni Ottanta.
Circa 1300 miliardi (su un totale di circa 4000 miliardi) rimangono in liquidità e quindi sostanzialmente non vengono investiti.
E’ una cifra enorme ed è la risposta, spiegava Visco, agli effetti della crisi finanziaria globale (2008) ed a quella successiva dei debiti sovrani. Tutto questo ha generato insicurezza, a cui si è aggiunto anche il crollo dei rendimenti dei titoli di stato.
Ascoltando questa intervista del governatore ho avuto ulteriore conferma della scarsa consapevolezza degli italiani su quanto è importante investire. Di fatto parcheggiano gran parte del loro risparmio senza prendere decisioni in merito. Purtroppo molte ricerche a livello internazionale confermano questa scarsa consapevolezza finanziaria.
Dall’indagine Standard & Poor’s “Global Finlit Survey”, effettuata su 140 Paesi, l’Italia è risultata ultima in Europa.
A questo punto quindi i “conti tornano”: le conoscenze di base sono molto scarse (unite a paure ed incertezze) e quindi si fa molta fatica ad effettuare scelte d’investimento che orientino la pianificazione delle proprie spese future.
L’obiettivo di questa pubblicazione è proprio questo: aumentare le vostre conoscenze in merito.
Ma vediamo ora in pratica perchè è molto importante investire il proprio denaro. Il motivo principale si chiama Inflazione. In economia Inflazione (dal latino inflatio, gonfiatura) è l’aumento del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo. Questo genera una diminuzione del potere d’acquisto della moneta e ovviamente del tuo Risparmio.
In pratica, nel tempo l’innalzamento dei prezzi comporta che un domani potrai comprare meno beni e servizi rispetto a quello che puoi comprare oggi con la stessa quantità di denaro.
Ma di quanto può essere questo forma di svalutazione?
A questo proposito in Italia esiste l’Istat, l’istituto nazionale di statistica, che rileva i prezzi dei beni e servizi ed esegue calcoli per approntare il “tasso d’inflazione”.
Secondo l’Istat per avere lo stesso potere d’acquisto di 100.000 euro del gennaio 2007, a giugno del 2017 servivano circa 115.600 euro.
Esiste una pagina dell’Istat che mette a disposizione un semplice calcolatore dove potrai anche tu sperimentare nei vari anni di quanto si è svalutato il nostro potere d’acquisto.
E’ chiaro il concetto?
L’Inflazione erode nel tempo il potere d’acquisto del nostro Capitale. Per contrastare questo effetto è quindi molto importante Investire il nostro denaro. Lo scopo primario dell’investimento è infatti quello di poter disporre in futuro del nostro Capitale con un potere d’ acquisto superiore a quello inziale.
Eccoci quindi arrivati Regola nr. 2
Investi il tuo denaro e non lasciarlo “dormire” nei vari depositi. Serve per combattere l’inflazione e mantenere nel tempo il tuo potere d’acquisto.
Ah già ti starai domandando, ma dove possiamo investire il nostro Capitale? Saranno gli argomenti dei prossimi capitoli, in cui inizieremo prendendo in esame i vari strumenti d’investimento. Stay Tuned!
Fabrizio Taccuso