La psicologia del denaro, ossia l’insieme di emozioni legate a paura, senso di colpa, invidia, vergogna ed eccitazione incidono profondamente sul nostro rapporto con i soldi.
La psicologia del denaro, cioè il nostro rapporto con la ricchezza dipende dalle nostre credenze.
Vale la pena pensare al denaro come a qualcosa con cui si ha una relazione complessa. Il denaro (e più in generale le tue finanze personali) non è un’entità fissa, ma piuttosto un complesso di dati, sfide e opportunità con cui ciascuno di noi interagisce e che suscitano sentimenti. Prendiamo decisioni sul denaro che incidono sulla nostra situazione finanziaria, oltre che avere conseguenze sui nostri sentimenti e sui comportamenti futuri. E il tutto è in continua evoluzione nel corso della nostra vita.
I motivi per cui le persone non diventano ricche
Nella parte di mondo in cui viviamo, la possibilità di diventare ricchi non è negata potenzialmente a nessuno. Eppure la maggior parte delle persone non ci riesce.
Fondamentalmente ciò avviene per due motivi principali:
- una conflittualità interna di valori e credenze;
- la mancanza di solide basi finanziarie
Il primo aspetto viene spesso trascurato, ma ha una grossa incidenza sui nostri comportamenti. Spesso noi abbiamo convinzioni negative. Le nostre credenze non sono solo pensieri a cui diamo attenzione ogni tanto, ma sono dei veri e propri programmi installati nel nostro inconscio, simili ad un software. Spesso le convinzioni sono radicate dall’infanzia, a causa delle credenze impartiteci dai nostri genitori. Magari discutevano per i soldi o criticavano qualcuno che li aveva.
La psicologia del denaro influenza la nostra vita.
Si traduce in comportamenti conflittuali circa quello che bisogna fare per avere più denaro o quello che significherebbe se ne avessimo troppo. In pratica pensiamo che il denaro ci possa dare libertà, la possibilità di essere generosi, l’opportunità di avere tempo libero. Al tempo stesso, però, crediamo che per accumulare tanti soldi dobbiamo rinunciare ad avere tempo libero. Magari perché dobbiamo lavorare duramente.
Oppure pensiamo che se avessimo troppi soldi diventeremmo dei materialisti e saremmo giudicati o perderemmo i nostri amici. La nostra mente fa associazioni che finiscono col creare auto sabotaggi.
Talvolta si pensa che se qualcuno ha fatto soldi, sicuramente li ha accumulati a spese del prossimo. Quindi se proviamo risentimento nei confronti di qualcuno che è ricco, inconsciamente mandiamo un messaggio al nostro cervello che è male avere soldi. Di conseguenza condizioniamo il nostro cervello ad evitare la prosperità finanziaria di cui abbiamo bisogno e che desideriamo.
Un altro motivo per cui le persone non riescono a controllare il denaro è che lo ritengono una cosa troppo complicata per gestirlo.
Così finiscono per spenderlo, togliendosi da ogni impiccio. Nella mia precedente esperienza da bancario mi sono capitati casi di persone che hanno vinto al gioco somme cospicue. Nel giro di poco tempo la persona che era diventata milionaria (ai tempi della lira miliardaria) ha dilapidato completamente il patrimonio. E pensare che si trattava di una “fortuna” che non avrebbe guadagnato neppure in una vita intera di lavoro!
Anche nel campo dello sport e dello spettacolo sono innumerevoli gli esempi di artisti e campioni osannati e strapagati che sono terminati sul lastrico. Le cause normalmente sono da imputarsi ad investimenti sbagliati, consulenti avidi, falsi amici, strade balorde e devastanti come droga e alcol, accumulo di debiti con il fisco.
Le emozioni collegate al denaro
Il denaro muove le emozioni delle persone in maniera estrema. Crea esaltazione, fa gonfiare l’ego, crea avidità, ma anche paura, può deprimere l’autostima.
C’è chi agogna il denaro, e sarebbe disposto a fare quasi qualsiasi cosa per accumularlo in grande quantità e c’è chi lo demonizza. C’è chi lo ritiene, più o meno inconsciamente, qualcosa di ‘sporco’, di distante dai propri valori e dal proprio senso della vita.
Proprio perché il denaro crea questo cocktail di emozioni, è fondamentale approcciarlo nel modo migliore. Purtroppo quasi nessuno ha ricevuto una valida educazione finanziaria. Non ci insegnano a gestire le nostre finanze a scuola e spesso nemmeno all’Università.
Senza dubbio vale la pena dedicare qualche sforzo per prendere coscienza delle emozioni che sono particolarmente legate ai soldi, alla tua psicologia del denaro. Anche perché, senza consapevolezza, tenderanno a scavalcare il pensiero razionale e guidare le tue azioni.
Da anni noi di Consulenza Vincente crediamo fermamente nel coaching finanziario. E’ qualcosa che va aldilà del semplice consiglio di comprare uno strumento finanziario o venderne un altro. E’ un vero e proprio percorso in cui accompagniamo ed affianchiamo i nostri clienti nella pianificazione finanziaria a 360 gradi.
La nostra Mission è aiutare i nostri clienti a raggiungere i loro principali obiettivi di vita:
- accantonare risparmi per gli studi dei figli;
- l’acquisto di una casa;
- vivere una pensione più serena, ecc.
La chiave di tutto è la consapevolezza.
Il supporto di un professionista ti aiuta a raggiungere una robusta psicologia del denaro e superare emozioni e paure che limitano o influenzare il tuo rapporto personale con il denaro.
I soldi danno la felicità. Ma quale felicità? Secondo gli psicologi, sono almeno due le componenti che concorrono a costituire il nostro benessere. La prima misura della felicità è di tipo valutativo, ovvero, spiega Lyubomirsky, “la sensazione che la propria vita sia buona: siete soddisfatti e procedete verso i vostri obiettivi”. La seconda è quella affettiva, che misura quanto spesso proviamo emozioni positive, come gioia, affetto o tranquillità, rispetto a quelle negative.
Contattami e ti aiuterò a gestire meglio il tuo rapporto con il denaro…
Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente
Una risposta
MOLTO INTERESSANTE QUESTO ARTICOLO, SOPRATTUTTO PER METTERE IN RISALTO UN’AREA DELLA PSICOLOGIA E DELLA FINANZA FIN TROPPO SPESSO INGIUSTAMENTE IGNORATO, QUALE LA FINANZA COMPORTAMENTALE