Il rendimento del 3% è attualmente un obiettivo impensabile per chi ama comprare bond sicuri e portare a casa cedole per ripararsi dall’inflazione.
Nell’ultimo numero di Plus 24 , inserto del Sole 24 Ore, sono stato intervistato per costruire un portafoglio che ha come obiettivo il rendimento del 3%.
La bolla del mercato obbligazionario ha colpito soprattutto l’Europa, in cui abbiamo la maggior parte delle emissioni a rendimento negativo; ciò crea problemi ai risparmiatori che non sanno dove investire. Addirittura, in alcuni Paesi europei mantenere i soldi liquidi sul c/c comporta già il pagamento di interessi passivi. A livello di titoli governativi solo Italia e Grecia danno ritorni maggiori dell’uno per cento. Per avere cedole più ricche il risparmiatore si deve spostare su obbligazioni bancarie subordinate, aggredibili però in caso di risoluzione e per questo motivo più rischiose.
Lo stravolgimento del mercato obbligazionario con i rendimenti sotto zero costringe a rivoluzionare il tradizionale approccio all’asset allocation.
Nella prima parte dell’anno le obbligazioni hanno dato ritorni eccezionali, in quanto la discesa dei rendimenti ha determinato un rialzo dei prezzi. Ma oggi, con oltre 13mila miliardi di dollari di bond con rendimenti negativi, soprattutto in Europa (a partire dal Bund decennale), la costruzione dei portafogli deve per forza adottare degli accorgimenti per fronteggiare nei prossimi anni uno scenario inedito.
Le ipotesi sul campo non sono molte, anche perché la parte obbligazionaria va a coprire le strategie più difensive e meno rischiose di un’asset allocation. Non può essere sostituita tout court con l’azionario, a meno che l’investitore non voglia alzare decisamente l’asticella del rischio.
In questo contesto ci sono due strade che assumono una rilevanza strategica: la razionalizzazione dei costi e l’ottimizzazione fiscale.
In presenza di rendimenti risicati, gli interventi volti a ridurre i costi della gestione finanziaria offrono un’arma in più al risparmiatore. Risparmiare costi è il modo migliore per iniziare a guadagnare prima. In tal senso sarà d’aiuto anche l’informativa dei costi inviata dalle banche proprio in questo periodo. Con i tassi sotto zero in Europa c’è una parte del portafoglio obbligazionario che di fatto non rende più e va sostituita. Circa 40% del portafoglio può essere destinato a Gestioni Separate e a Conti Deposito. Nel primo caso, lavorando con broker che applicano costi ridotti al minimo, si possono avere anche gestioni di ramo I che danno il 2,5% annuo netto. Dal lato dei conti deposito si può arrivare a ottenere anche il rendimento del 3%, rispettando però alcuni vincoli.
Con questa strategia si ha la prospettiva di non perdere soldi e di ottenere rendimenti superiori all’inflazione. Un altro versante è quello della ottimizzazione fiscale, utilizzando “contenitori” come le Unit Linked, che consentono di utilizzare i fondi in classe istituzionale, avere il differimento fiscale e pianificare al meglio la successione. Minimizzare i costi è la strada maestra per rendimenti più elevati.
Infine, una strategia valida per tutte le stagioni è quella del Pac (piano di accumulo), soprattutto sull’azionario.
Il Pac è uno strumento che nel medio-lungo periodo consente ritorni interessanti. L’approccio di investimento graduale permette di superare eventualmente anche un paio di anni di tensione sull’azionario. Per chi è metodico e disciplinato nel medio e nel lungo termine i ritorni annualizzati sono sicuramente interessanti. L’importante è destinarvi somme di cui non si necessita nel breve termine. In caso contrario sarebbe preferibile restare liquidi.
Ecco quindi il Portafoglio che ha come target il rendimento del 3%:
- 20 % gestione separata;
- 20 % Conto deposito;
- 10 % Etc sull’Oro;
- 15 % Etf obbligazionari inflation linked;
- 15 % Etf obbligazionari Paesi Emergenti;
- 10 % Etf Msci World;
- 10 % Piani di accumulo mensili in ETF legati a nuovi trend
Probabilmente, da qui in avanti, dovremo convivere con maggiore volatilità e le oscillazioni di questo periodo sono un primo indizio. Inutile cercare di prevedere l’andamento dei mercati, è preferibile avere una valida strategia da perseguire con metodo e disciplina.
Last but non least: devi avere ben chiaro il tuo progetto di investimento, l’orizzonte temporale ed il livello di rischio che ritieni accettabile.
Prima di puntare ad un rendimento è fondamentale la pianificazione, con cui individuano i tuoi bisogni ed i tuoi obiettivi di vita. E Consulenza Vincente ti può consigliare la strada migliore per raggiungerli…
Fabrizio Taccuso