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Tapering, cos’è e quali sono i rischi per i tuoi investimenti

Perché si sente parlare tanto di Tapering? Quando i membri della Federal Reserve parlano di Tapering si riferiscono al graduale rallentamento degli acquisti di assets su larga scala. si tratta di ridurre il ritmo di espansione del bilancio della Fed, noto anche come Quantitative Easing (QE). Qui trovi tutto ciò che devi sapere sull'argomento.
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Cos’è il Tapering e a cosa si riferisce

Tapering è un termine molto utilizzato negli ultimi mesi, ma poco conosciuto dai non addetti ai lavori. Tapering letteralmente significa “assottigliamento”. A cosa è riferito?

Prima di spiegare il concetto di Tapering, è utile fare un passo indietro nel tempo, per capire le manovre finanziarie della Federal Reserve (FED).

Tapering e Federal Reserve

Dal 2008 la politica monetaria della Banca Centrale Americana ha aggiunto al proprio arsenale, costituto dalle normali operazioni sui tassi e di apertura o restrizione del credito, una potente arma: il Quantitative Easing (QE). Lo scopo era di raggiungere gli obiettivi di inflazione e occupazione.

Mediante il QE la Fed stimola l’economia, aumentando l’offerta interna di denaro. In pratica acquista Titoli di Stato e MBS (Mortgage Backed Securities), ossia titoli che hanno come sottostante mutui erogati da banche a favore di privati.

Questo tipo di operazione fu necessaria nel 2008, dopo che la crisi dei Mutui Subprime aveva portato al quasi azzeramento del valore degli MBS, culminato poi con il fallimento di Lehman Brothers.

In gergo, quando la Fed emette moneta dal nulla per comprare asset, si dice che la Banca Centrale aumenta l’attivo di bilancio, perché Titoli di Stato e MBS rappresentano voci che vanno inserite nell’attivo.

Tapering e Balance Sheet

La Federal Reserve pubblica quotidianamente l’andamento del suo attivo.

Balance sheet Federal Reserve Consulenza Vincente Fabrizio Taccuso
Balance sheet Federal Reserve

Nel grafico puoi osservare le fasi di Quantitative Easing, mediante le quali il suo attivo, rappresentato in trilioni di dollari, è cresciuto da 1 trilione del 2008 fino agli oltre 8 trilioni di dollari di oggi.

Ciò significa che la Banca Centrale ha creato moneta dal nulla, in soli 13 anni, per un importo di circa 7 trilioni (pari al 30% del Pil Usa), comprando sul mercato asset, prevalentemente Titoli di Stato e MBS.

Le operazioni di QE, oltre ad evitare un collasso economico finanziario, hanno portato parallelamente ad un calo dei rendimenti di mercato.

Di conseguenza gran parte della liquidità è stata investita su asset di rischio come azioni, immobili e oro, provocando rialzi dei rispettivi valori. Questi, a loro volta, hanno rafforzato il valore patrimoniale dei risparmiatori, incidendo positivamente sulla dinamica dei consumi che contribuiscono per almeno il 70% alla formazione del Pil americano.

Nel momento in cui la Fed ha raggiunto il proprio obiettivo, si presenta il problema inverso, ossia evitare il rischio di un surriscaldamento dell’economia.

Effetti del Quantitative Easing e Tapering

Ecco da dove nasce l’esigenza di interrompere la fase di QE.

Tuttavia un arresto improvviso di tale azione monetaria rischierebbe di creare dei “vuoti di mercato” notevoli, con effetti negativi riguardo la loro stabilità.

L’ultimo QE risale ai primi mesi del 2020, quando è iniziata la Pandemia. La Fed è intervenuta sul mercato creando la bellezza di 120 mld al mese di nuova liquidità.

In pratica, ogni mese compra 80 mld di dollari di Titoli di Stato e 40 mld di MBS.
A tutt’oggi quest’operazione è ancora in essere, ma il forte rialzo dell’inflazione e soprattutto l’economia che si è ripresa decisamente dai minimi di un anno fa, hanno fatto sì che i presupposti per continuare con il QE venissero meno.

Ecco, quindi, che da diverse settimane la Fed sta avvertendo che è sua intenzione ritornare progressivamente alla normalità.

A questo obiettivo la FED arriverà attraverso la cosiddetta fase di Tapering.

In pratica la Fed continuerà a comprare asset immettendo liquidità dal nulla, ma in misura sempre minore rispetto al mese precedente, fino ad arrivare ad un azzeramento degli aiuti entro la metà del 2022.

Come puoi notare dal grafico, le fasi di Tapering sono quelle in cui l’attivo della Fed inizia ad appiattirsi.

Ogni qualvolta è stata avviata tale operazione gli effetti immediati sui mercati non sono stati particolarmente positivi, soprattutto se ci riferiamo ai Titoli di Stato. L’azionario, invece, dopo un primo scossone, ha seguito l’evoluzione, positiva o negativa, del ciclo economico.

Secondo quanto percepito dal linguaggio, volutamente poco trasparente, della Fed, il Tapering dovrebbe iniziare entro la fine del 2021, con una probabilità superiore all’80%.

Che cosa comporta il Tapering sui mercati finanziari?

Anche un comune investitore non deve trascurare il Tapering.

Il fatto che la Fed smetterà di comprare Titoli di Stato, tenderà a far scendere il loro prezzo. La domanda da parte degli acquirenti diminuirà, mentre l’offerta rimarrà sempre molto elevata a causa di emissioni di bond sempre più corpose. Infatti il Governo americano dovrà soddisfare il fabbisogno pubblico che, per i prossimi anni, rimarrà ben superiore al 5% del Pil americano.

Questo processo creerà un innalzamento dei rendimenti di mercato, fino al punto in cui gli investitori troveranno più attraente investire in obbligazioni piuttosto che in azioni.

Più i tassi saliranno e più gli investitori saranno attenti nel valutare gli utili delle aziende.

Da qui possiamo capire come durante il periodo di Tapering sia necessario un atteggiamento molto attento e prudente prima di prendere decisioni in materia di investimento.

Strategie di Investimento per il Tapering

Gli asset più a rischio sono sulla carta le obbligazioni a tasso fisso, in particolar modo quelle con scadenze superiori ai 7 anni, mentre ben più difensive dovrebbero essere quelle indicizzate al tasso di inflazione.

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Ancora più a rischio dovrebbero essere le materie prime (commodity), in quanto per loro natura, non distribuendo dividendi, potrebbero subire forti ridimensionamenti in termini di speculazione.

L’azionario, salvo qualche perturbazione temporanea a causa di vuoti di liquidità, dipenderà molto dall’evoluzione economica.

Il ciclo economica non sarà certo immune alle problematiche legate all’inflazione e alla situazione geopolitica tutt’ora in piena evoluzione, se ci focalizziamo sui rapporti USA-CINA.

Ovviamente, andando verso l’inverno, speriamo che non ritorni a mordere l’onda pandemica.

I prossimi mesi non saranno affatto facili per i mercati finanziari. Quindi, ancora una volta, sottolineiamo l’importanza di una Pianificazione Finanziaria efficace e di una strategia di investimento flessibile.

Ti invito pertanto a contattarci se non sei soddisfatto dei tuoi investimenti o se, al momento, pensi di non essere adeguatamente supportato.

Fabrizio Taccuso | Consulenza Vincente

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