Tassi negativi nel 2020 sul conto corrente di Unicredit!
Tassi negativi da febbraio del prossimo anno sui conti correnti con saldi superiori ai 100 mila euro.
Questa l’indicazione di Jean Pierre Mustier, amministratore delegato di UniCredit e presidente della European Banking Federation (Ebf, l’associazione che riunisce e rappresenta le banche europee). La dichiarazione sta destabilizzando tanti risparmiatori. Mai era accaduto prima in Italia, ma questa “tassa” sui depositi rappresenta la realtà già in altri Paesi europei come Svizzera, Danimarca ed anche in alcune realtà regionali tedesche.
Cosa significa avere tassi negativi sul conto corrente?
La risposta è piuttosto semplice! Anziché essere la banca a remunerare periodicamente la giacenza disponibile sul tuo conto corrente, sarai tu come correntista a pagare la banca per il servizio di custodia del tuo denaro. Nel mondo obbligazionario già da tempo abbiamo tassi negativi.
Il totale delle emissioni che hanno un rendimento nominale negativo ammonta a ben 17 trilioni di dollari, ossia poco meno di 15.500 miliardi di euro. Quindi se acquisti questi titoli di debito, e li mantieni sino alla scadenza, hai la certezza che otterrai una perdita. Si tratta del 30% di tutti i bond in circolazione a livello mondiale che hanno “investment grade” (con rating giudicato “degno di acquisto”, a livello BBB o superiore). Tale ammontare supera di un terzo quello del prodotto interno lordo realizzato l’anno scorso dall’intera Eurozona.

Perché in questa particolare fase storica abbiamo tassi negativi?
In seguito alla crisi finanziaria del 2008 le Banche Centrali hanno immesso grande liquidità nel sistema e hanno comprato 15 mila miliardi di dollari di obbligazioni per tenere in piedi il sistema economico. La conseguenza è stata un rialzo dei prezzi dei bond ed un conseguente ribasso generalizzato dei rendimenti.
Inoltre si è cercato di impedire alle banche di tenere i soldi fermi, obbligandole a pagare interessi alla BCE. L’obiettivo di tale provvedimento era di incoraggiare i finanziamenti alle aziende ed alle famiglie per innescare un circolo virtuoso e far ripartire gli investimenti. In questo modo i vari attori del mondo economico dovrebbero assumersi maggiori rischi indebitandosi o investendo, al fine di stimolare l’inflazione e di sostenere la crescita.
Tornando alla situazione italiana, è abbastanza prevedibile che quando l’amministratore delegato di una delle due banche italiane più importanti preannuncia questa decisione anche le altre banche, prima o poi, seguiranno questa strada. Nel frattempo tutte stanno aumentando le spese di tenuta conto.
Le statistiche dicono che una famiglia italiana spende in media 145 euro all’anno per mantenere attivo un conto corrente.
Quindi, considerando le spese di gestione e i bolli da un lato ed il rendimento zero dall’altro, i ritorni sul conto corrente sono già negativi da diverso tempo. Persino una banca protagonista dell’era digitale” come Fineco ha messo in campo una manovra rivoluzionaria. Da febbraio 2020 il conto corrente avrà un costo mensile di 3,95 €; esattamente ciò che hanno sempre fatto le banche della cosiddetta old economy. Se pensiamo che sino a poco tempo fa Fineco annunciava aggressive campagne commerciali con le quali riconosceva bonus per chi presentava amici alla banca, possiamo dire che le cose sono cambiate drasticamente nel giro di poco tempo.
E’ praticamente certo che, da qui in avanti, le banche dissuaderanno tutti i clienti dal tenere liquidità sul c/c attraverso aggressive campagne di marketing. Faranno di tutto per convincerti ad investire le alte giacenze sul conto corrente in fondi monetari e obbligazionari. E se ti dovesse capitare rifiuta cortesemente le proposte. Infatti, se le obbligazioni già oggi hanno rendimento negativo, non ha proprio senso investire in fondi che comprano tali obbligazioni. Non farai altro che aggiungere ulteriori costi (in questo caso di gestione dei fondi) ed amplificare i rendimenti negativi. Matematicamente perderai quattrini!
Come comportarti dunque in questo scenario?
I suggerimenti principali consistono in:
- eliminare o ridurre tutti i costi inutili;
- una maggior diversificazione degli strumenti su cui investire;
- fare pianificazione finanziaria basata sui tuoi progetti ed obiettivi di vita.
Investi solo in strumenti a basso costo come gli ETF. Nelle fasi di mercato avare di rendimenti i costi assumono un’importanza cruciale.
Ridurre i costi, a parità di rischio, significa avere un effetto benefico immediato. Come scritto poco fa, costi di gestione alti, soprattutto su fondi e strumenti obbligazionari, amplificheranno l’effetto negativo dei tassi. Fai attenzione anche ai costi di polizze assicurative e gestioni patrimoniali.
Negli ultimi giorni ho ricevuto diverse mail e telefonate di potenziali clienti che stanno investendo in polizze assicurative che hanno costi annuali del 4 o 5% all’anno. Come fai a guadagnare con una zavorra di costi, ogni anno, così alta? In anni positivi come il 2019 riesci a pareggiare i costi, ma quando le Borse scenderanno cosa accadrà alla tua polizza Unit Linked?
Una maggior diversificazione di Portafoglio ti consente di ottenere ritorni positivi.
Amplia la gamma dei tuoi investimenti, inserisci Etf e Fondi bilanciati ed azionari alla tua Asset Allocation. Aggiungi strumenti che investono sull’Oro, migliorano l’efficienza del tuo Portafoglio e ottimizzano il rischio. Ma per fare ciò devi senza dubbio allungare l’orizzonte temporale con cui misuri il ritorno dei tuoi investimenti. Aumentare in modo consapevole i rischi, sopportando eventuali maggiori oscillazioni delle performance. E’ del tutto fisiologico che, in certi momenti, tu abbia ritorni negativi, ma nel tempo sarai ripagato con maggiori rendimenti. Diversificazione e decorrelazione fra strumenti sono le soluzioni chiave per un investimento di successo.
Infine la pianificazione finanziaria è fondamentale ed imprescindibile per ogni investitore.
E’ importante fissare degli obiettivi di breve, medio e lungo termine. Se hai ben chiari gli obiettivi da raggiungere significa che hai una rotta da seguire a cui rimanere fedele. Con la pianificazione patrimoniale non solo tuteli, ma metti a frutto il tuo patrimonio, raggiungendo i tuoi traguardi.
In questo modo il futuro non resta una dimensione ignota, ma qualcosa che costruisci passo dopo passo. Dedica tempo alla tua formazione finanziaria, oppure affidati all’esperienza di esperti che sappiano guidarti nelle scelte di investimento. E se vuoi un consiglio scegli qualcuno che sia indipendente. Perché è abbastanza probabile che i dipendenti o “agenti” di banche ed assicurazioni, prima di pensare al tuo interesse, pensino agli interessi di chi li paga…
Fare pianificazione patrimoniale significa crescere come individuo e crescere come comunità nel suo complesso.
Fabrizio Taccuso