Il Bund Future è uno dei più grandi contratti al mondo. E’ il riferimento per le obbligazioni a 10 anni in Germania.
Il future è un contratto standardizzato, nel nostro caso ha come sottostante un tasso di interesse. I derivati su tassi di interesse costituiscono uno dei più grandi mercati del mondo. Circa il 70 percento di tutti i derivati su tassi d’interesse dell’euro quotati e liquidati centralmente sono negoziati sull’ Eurex Exchange.
Oggi vorrei parlarvi di uno spunto di trading che ritengo possa essere molto profittevole nei prossimi giorni e che sto cavalcando da un pò di tempo con molte soddisfazioni: riguarda proprio il BundFuture.
Il termine Bund, sino a poco tempo fa conosciuto quasi esclusivamente dagli addetti ai lavori, è divenuto ultimamente molto di moda.
Su tutti i media si fa un gran parlare dello spread, ossia il differenziale di rendimento, tra il Bund appunto ed il Btp (il titolo di stato italiano).
Lo spread viene misurato sul titolo decennale dei due paesi. Attualmente è pari a 4,14%, in quanto il Bund rende il 2,16%, mentre il nostro Btp il 6,30%.
La prima considerazione che sorge spontanea è dunque che è più remunerativo investire sui nostri titoli di stato piuttosto che su quelli tedeschi.
Ma non bisogna dimenticare una delle regole d’oro della finanza: a un maggior rendimento corrisponde un maggior rischio.
E gli investitori privati ed istituzionali, soprattutto, per investire sull’Italia, che ritengono meno affidabile, richiedono rendimenti molto più elevati.
Tuttavia, anche se il Bund può rappresentare un porto sicuro, l’andamento dell’ultima asta di titoli di stato tedeschi è stato definito disastroso. A fronte di 6 mld di titoli in collocamento ne sono stati richiesti solamente 3,6. Al rendimento proposto del 1,98% gli investitori si sono mostrati poco interessati.
Dal momento che la crisi europea sta ormai contagiando anche l’economia tedesca, potrebbe innescarsi a breve un movimento di rialzo dei tassi anche sui titoli tedeschi. Il tutto potrebbe essere sfruttato attraverso il Bund Future, quotato sul mercato Eurex.
Il contratto “future” è un accordo tra due parti per comprare o vendere un’attività ad una certa data futura ad un prezzo stabilito oggi. Esistono contratti futures relativi a:
- indici azionari;
- indici obbligazionari;
- valute;
- materie prime
Come dicevo prima il Bund Future ha come sottostante il titolo emesso dal governo tedesco con scadenza compresa tra 8,5 e 10,5 anni.
Come ogni future, il Bund può essere utilizzato ai fini di copertura o per speculazione. E’ quotato con una scadenza trimestrale (marzo, giugno, settembre e dicembre).
Il principio fondamentale che regola l’andamento del Bund è che al crescere dei tassi d’interesse il prezzo del future cala (viceversa in caso di discesa dei tassi).
Avendo come sottostante un’obbligazione, il Bund Future ha un’oscillazione di prezzo (volatilità) più bassa degli indici azionari. I contratti future permettono d’investire con la cosiddetta “leva finanziaria”, in quanto depositando un margine a titolo di garanzia, presso la banca in cui si opera, s’investe in realtà un importo molto maggiore.
Nel caso del Bund, la cui quotazione alla chiusura di venerdì 9 dicembre era 135,37 s’investe su 135.370 euro. Ogni tick pari ad un’oscillazione di un centesimo (0,01) vale 10 euro.
Se osserviamo il grafico, notiamo che il valore del Bund dopo un rialzo molto violento partito ad aprile da 118, ha raggiunto i massimi storici tra ottobre e novembre a 140. Un ipotetico investitore che avesse cavalcato tutto il movimento rialzista avrebbe conseguito un profitto di 22mila euro.
E’ bene tuttavia precisare che, trattandosi di operazioni prettamente speculative, è del tutto sconsigliabile l’utilizzo “fai da te” del Bund Future senza un minimo di conoscenza e cultura finanziaria.
Fabrizio Taccuso