I pilastri fondamentali su cui poggia il Welfare in Italia sono due: la Previdenza e la Sanità.
Per quanto riguarda la Previdenza, le principali ragioni che mettono la spesa previdenziale al centro del Welfare sono:
- il suo alto costo in rapporto al Pil;
- la tendenza a crescere fuori controllo a causa l’invecchiamento della popolazione.
La mancanza di cultura in Italia e la poca sensibilità riguardo le cause che porteranno alla contrazione della pensione pubblica, generano per lo più, indifferenza nei confronti della Previdenza Complementare. Se il problema non è ancora sentito, lo sarà sempre più col passare degli anni. Anche se in molti casi sarà troppo tardi!
Il Consulente Finanziario Indipendente riveste un ruolo chiave nel cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica e fare cultura.
Il famoso 80% del proprio trattamento pensionistico pubblico scenderà prima al 60% e poi anche al 50%. Quindi in presenza di un tempo lavorativo ancora ragionevolmente lungo, il lavoratore avrà la possibilità di decidere con quali strumenti incrementare il proprio reddito.
Per dare risposte concrete ai bisogni dei lavoratori, ossia colmare il gap tra l’ultimo stipendio annuo e il primo trattamento pensionistico, occorre una seria pianificazione previdenziale. Questa facilita il futuro pensionato a comprendere se l’obiettivo di mantenere in pensione il medesimo tenore di vita condotto sia un progetto concretamente realizzabile.
Dapprima si stima il valore della pensione erogata dal sistema pubblico. Poi si valuta lo scostamento da colmare attraverso la contribuzione ad una forma di previdenza complementare. Un progetto previdenziale serio, realizzabile e monitorato ogni anno consente di non avere spiacevoli sorprese quando, in procinto di percepire il trattamento pensionistico, i giochi saranno fatti.
Ovviamente in questo percorso è fondamentale la scelta degli strumenti su cui investire.
In un precedente articolo, dedicato alla previdenza complementare, avevamo evidenziato la notevole differenza che si origina scegliendo uno strumento efficiente (in genere un Fondo Pensione Aperto) rispetto a prodotti inefficienti (come i Fip e Pip). Nel primo caso il montante risulta sempre decisamente più alto. Di conseguenza anche la rendita mensile sarà maggiore.
L’altro pilastro del Welfare in Italia è costituito dalla Sanità.
E’ utile richiamare l’attenzione di cittadini ed imprese ad una presa di coscienza collettiva. Protezione e socializzazione dei rischi passano anche da forme di assistenza sanitaria privata. Il Servizio Sanitario Nazionale tende sempre più verso un progressivo disimpegno da quella che voleva e doveva essere la via maestra del pubblico assistenzialismo.
La Sanità integrativa è costituita dai fondi negoziali e dalle casse mutue. L’idea di Mutua nasce molto prima dell’applicazione di un sistema generalizzato di assistenza pubblica. Infatti il concetto mutualistico è fondamento dei principi più sviluppati nella sanità pubblica ed aziendale.
Mutua è la risorsa fondamentale per risolvere il problema dell’assistenza sanitaria a cittadini e famiglie.
E’ bene evidenziare che le Mutue non sono orientate al profitto. In ottica solidaristica, gli aderenti versano una quota che serve a negoziare servizi sanitari a condizioni agevolate con cliniche pubbliche e private. Mutua sceglie poi, tramite service provider specializzati, strutture sanitarie e sociali più qualificate per rendere disponibili servizi a tariffe più convenienti
A differenza della compagnia di assicurazione, impresa privata che deve generare utile, le Mutue sono “società di mutuo soccorso“. Riversano i benefici prodotti direttamente ai propri aderenti. Per questo motivo non operano distinzione tra persone. E applicano molto spesso la medesima quota sia per il ventenne che per il sessantenne, indipendentemente dalla professione svolta. Inoltre non possono risolvere il contratto qualora l’associato venga colpito da seria patologia. Il diritto di recesso è infatti prerogativa esclusiva del socio.
Alla luce di queste considerazioni il Welfare aziendale (Previdenza e Sanità), esteso a generalità ed a gruppi omogenei di lavoratori, rappresenta un innovativo filone. L’obiettivo è premiare il personale con uno strumento integrativo, fortemente fidelizzante rispetto ai tradizionali aumenti retributivi. E’ certo che il Welfare aziendale crea valore, nel breve, nel medio e nel lungo periodo.
Aumenta il benessere dei dipendenti e migliora il clima aziendale. Inoltre si pongono le basi per efficaci relazioni industriali.
E’ ormai evidente che i servizi pubblici (previdenziali e sanitari) non saranno in grado di fronteggiare i bisogni che la società esprime. Anche quando questa lunga fase critica sarà superata, i problemi sono purtroppo destinati a restare sul tavolo. Il motivo sono i pesanti vincoli finanziari e il progressivo aumento dell’aspettativa di vita media del cittadino.
L’unica strategia percorribile per far fronte alla crisi strutturale del “sistema Italia” è ridefinire e riorganizzare questi due importanti pilastri. In questo senso l’aumento delle agevolazioni fiscali potrebbe favore l’indirizzamento di parte del risparmio privato per quelle fasce di popolazione più abbienti.
Il Welfare in Italia deve diventare un importante motore di crescita, in un circolo virtuoso in grado di alimentarsi. E’ fondamentale che la consulenza finanziaria indipendente dia soluzioni efficaci ad imprenditori e privati in entrambi gli ambiti. Lo scopo è affrontare il futuro senza sorprese e con maggiore serenità.
Fabrizio Taccuso